Aperitivi plastic free: la pasta ziti prende il posto delle cannucce
Uno spaghetto simile a un bucatino per sorseggiare cocktail e spritz
Barbara Rodella
CASTIGLIONE DELLE STIVIERE. Uno spaghetto simile a un bucatino al posto della cannuccia. Un’idea insolita ma possibile. A metterla in pratica Hemriett Szovan, titolare del locale IBar-Touch &Taste 2.0 a Castiglione delle Stiviere in via Mazzini, di fronte alla caserma dei carabinieri.
Se si fa tappa all’ora dell’aperitivo, non c’è da stupirsi se nel bicchiere con il tradizionale spritz si trova uno spaghetto, «per l’esattezza la pasta di grano duro tipo ziti» spiega la titolare che da tempo voleva ridurre il numero delle cannucce di plastica.
«È già da agosto - racconta - che ai clienti diamo le cannucce di plastica solo su richiesta. Prima, al giorno, ne utilizzavamo 50/100. Da tempo cerco un’alternativa. Ho scartato quelle di carta, il sapore non è gradevole. E la scoperta degli ziti è arrivata per caso, mentre ero al supermercato. Stavo raggiungendo la corsia delle cannucce, quando l’attenzione cadde nel reparto della pasta e in particolare sugli spaghetti simil bucatini. La pasta ziti ha il diametro uguale ai tubicini di plastica, è solamente più lunga».
Dopo l’intuizione, via alle prove per vedere se l’idea poteva essere valida anche dal punto di vista pratico. «La pasta, che non rilascia sapori particolari, immersa per mezz’ora nella coca-cola, è rimasta intatta. Ho iniziato così ad usarla per gli aperitivi, per i succhi e le bibite» racconta la titolare. La prima ad applaudire la scelta sembra essere proprio la clientela che mentre sorseggia il drink scatta alcune foto e si complimenta per l’iniziativa.
E questa novità non solo rispetta l’ambiente, ma non incide neanche sulle tasche del bar. «Un pacco di 100 cannucce costa circa 3.50 euro, mezzo chilo di pasta che contiene circa 50 spaghetti, 1 euro - dice Szovan - La mia comunque è stata una scelta dettata dalla sensibilità ecologica. Per risolvere il problema plastica serve poco e si parte con piccoli passi. Ma sono i piccoli passi che aiutano il pianeta» .
I commenti dei lettori