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Banzi: serve l’alleanza con Pd, M5S e sinistra: e a guidarla sia Palazzi

Il coordinatore di Si la propone anche a Viadana e Curtatone: «Qui il candidato sindaco può essere dei Cinque Stelle»

Sandro Mortari
2 minuti di lettura

MANTOVA. «Sulla scia del governo nazionale giallorosso, dove è possibile, in vista delle prossime elezioni amministrative, bisogna allargare la maggioranza a sinistra e ai Cinque Stelle. Penso a Mantova, Viadana e Curtatone».

Fausto Banzi, coordinatore provinciale di Sinistra italiana, lancia il sasso nello stagno ancora fermo della politica mantovana in vista delle amministrative 2020. Un messaggio diretto per primi al Pd, alla lista gialla e al sindaco Mattia Palazzi a cui ha già inviato una richiesta di incontro: «Ho scritto ai segretari cittadini Pasetti e Provenzano, oltre che al sindaco; mi hanno già risposto fissando a lunedì prossimo la data per un summit tutto politico» annuncia Banzi.

Che spiega il perché della sua iniziativa: «Ho letto le dichiarazioni dei Cinque Stelle che si presenteranno con loro liste ma che non hanno ancora deciso con chi allearsi. Lo stesso problema l’abbiamo noi di Sinistra italiana che, di volta in volta, a livello amministrativo facciamo alleanze a seconda di come è il Pd locale, dei suoi uomini e dei programmi».

E precisa: «Per le prossime amministrative non ci interessa se a Viadana o a Curtatone ci sarà un sindaco Cinque Stelle. A Mantova, invece, partiamo da una realtà particolare dove i Cinque Stelle sono all’opposizione di una giunta che ha fatto e sta facendo bene. Anche loro, però, come noi hanno a cuore lavoro, quartieri periferici, ambiente, scuola e sanità pubbliche e possono riconoscersi in un programma comune, anche per togliere possibilità alla destra becera e mantenerla nell’alveo che merita, e cioè all’opposizione. Per noi, però - scandisce - Palazzi, se si ricandida, è il candidato di questa alleanza allargata».

Chi vuole coinvolgere il coordinatore di Sinistra italiana oltre al Pd e ai Cinque Stelle? Lo specifica lui stesso: «Penso alla lista di sinistra che scese in campo cinque anni fa per le Comunali, dove c’era Rifondazione. E credo che questa alleanza non debba essere limitata al 2020, ma debba aspirare a coagularsi in tutte le prossime tornate elettorali. Partendo dai bisogni che abbiamo manifestato insieme».

A sinistra ci sono anche associazioni come eQual a cui, però, Sinistra italiana non guarda: «Fino ad oggi - spiega Banzi - non hanno condiviso le politiche fatte dall’amministrazione comunale, accusandola di aver cementificato la città quando, invece, ha ridotto la cementificazione e ha riqualificato Mantova». E lancia un messaggio: «Si può anche lavorare per il nuovo Pgt vista la sentenza della Corte Costituzionale che ha dato la possibilità ai Comuni di ridurre le aree già edificabili senza aspettare la scadenza del Pgt come pretendeva la legge urbanistica regionale».

Infine Banzi si sofferma sulla fuoriuscita di Renzi dal Pd: «Buona parte dei suoi - osserva - è rimasta nel Pd. E successo anche qui a Mantova dove sono tutti renziani e tutti sono rimasti nel partito. Il dibattito interno, dunque, sarà difficile. Spero, però, che quando il Pd farà la lista scelga candidati che non escano il giorno dopo».
 

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