MANTOVA. Punti dalle vespe hanno rischiato di morire per shock anafilattico. Due episodi verificatisi ieri mattina, a distanza di un’ora l’uno dall’altro, che potevano sfociare in tragedia.
Un cercatore di funghi e un cacciatore, in luoghi diversi della provincia, sono stati salvati in extremis.
Sono quasi le dieci quando a Gabbiana di Marcaria Eugenio Finardi, 63 anni di Castellucchio, alla guida della sua auto sta tornando a casa. Lo sta facendo in gran fretta perché poco prima – come avrà modo di raccontare più tardi – mentre stava raccogliendo funghi dalle parti di Gazzuolo, è stato punto da almeno una quindicina di vespe.
Ma quando arriva a Gabbiana ha un malore, perde il controllo della sua Skoda Fabia e finisce contro la recinzione di una casa, a poca distanza dalla chiesa.
Dietro di lui ci sono due volontari della Protezione civili che assistono alla scena e proprio mentre stanno per soccorrerlo sopraggiunge una pattuglia dei carabinieri di Marcaria. Sono proprio i militari a dare l’allarme al 118. L’uomo ha gli occhi sbarrati e fissi nel vuoto, è inchiodato al volante, non risponde.
Dalla centrale operativa del 118 suggeriscono di chiamarlo, di parlargli per cercare di non fargli perdere conoscenza del tutto. Sul posto arriva un’ambulanza della Croce Verde e al 63enne viene iniettata dell’adrenalina: il farmaco è un potente vasodilatatore muscolare, utile per prevenire l'ostruzione delle vie respiratorie. L’uomo si riprende e viene portato all’ospedale di Mantova.
Secondo quanto ha raccontato la moglie ai soccorritori, il marito avrebbe già avuto un episodio analogo in passato.
Il secondo caso a Motteggiana, un’ora dopo. Un cacciatore di Suzzara, Cesare Mellini di 74 anni, raggiunge con la sua barca un isolotto che si trova di fronte all’agriturismo Corte Fabbrico. Non appena sbarcato viene punto da una vespa sul collo.
Un dolore pungente e subito dopo un forte malessere. L’uomo però ha la forza di chiedere aiuto al 118 e di chiamare la figlia. Sul posto accorrono le ambulanze e i vigili del fuoco con il gommone, ma non c’è tempo da perdere. Così da Parma si alza in volo un elicottero che riesce ad atterrare sull’isolotto. Anche in questo caso viene fatta un’iniezione di adrenalina.
Caricato sull’elicottero viene poi depositato in un campo dove un’ambulanza lo sta aspettando per portarlo all’ospedale di Suzzara. La crisi è passata e dopo alcune ore viene dimesso. Lo shock anafilattico è una reazione allergica causata dal veleno di vespe e calabroni, in soggetti predisposti.—