Apertura sei giorni su sette: così cambia il museo Nuvolari di Mantova
A giorni l’accordo tra l’Aci e la scuderia che porta il nome del grande pilota Benedini: «Contribuiremo a far risplendere il mito di Tazio anche all’estero»
Vincenzo Corrado
MANTOVA. Il mito di Nuvolari disponibile sei giorni su sette. E sempre più proiettato verso l’estero. «A breve incontreremo l’Aci per discutere del futuro del museo di via Giulio Romano – spiega Giampaolo Benedini della scuderia che prende il nome dal mantovano volante – l’idea è quella di tenere aperto tutti i giorni tranne il lunedì».
Ma la collaborazione tra la scuderia e l’attuale staff del museo non si limiterà a questo. La stretta di mano che ufficializzerà il patto avverrà nei prossimi giorni, ma i piani per il futuro sono già ben delineati. Benedini intende valorizzare il più possibile il brand Nuvolari in Europa e non solo.
«Il nostro contributo – dice l’architetto – sarà anche di natura pratica, nel senso che metteremo a disposizione persone che terranno aperto il museo. Allo stesso tempo saremo in prima fila per dare alla figura di Nuvolari un respiro il più possibile internazionale, creando connessioni con tutte quelle realtà che in un modo o nell’altro contribuiscono a mantenere vivo il mito del pilota mantovano».
Giusto per citare una delle prossime iniziative in calendario, il 5 ottobre sarà inaugurata a Paderborn, in Germania la mostra “Nuvolari e Schumacher, destini incrociati”. «Sono eventi come questi – commenta Benedini – che consentono di diffondere la leggenda del mantovano volante».
Ancora prima della tappa in Germania, il 3 ottobre alle 18.30 al museo sarà presentato il libro “Bugatti e Lotus thriller. La costruzione di un sogno ” di Romano Artioli. «E in quell’occasione – annunciano dalla scuderia – potremo ammirare la Bugatti Type 37 A che era intestata a Nuvolari».
Artioli, fondatore di Autexpò, è un imprenditore che ha inseguito il desiderio di far rinascere una delle più prestigiose marche automobilistiche del mondo, la Bugatti. E, con passione e dedizione, ha raggiunto l’obiettivo.
Mantovano per nascita, bolzanino d’adozione, nel libro Artioli racconta di come, poco più che diciottenne, aprì il suo primo centro d’assistenza auto, acquistò un banco prova idraulico e iniziò a revisionare i motori dimostrando da subito una grande abilità.
Dopo aver aperto concessionarie e importato auto, diventò presidente dell’Automobile club locale.
Da lì inizia la vera storia di un imprenditore vincente e si potrebbe dire visionario, che convinse Enzo Ferrari a lasciargli la gestione del marchio non solo nel Triveneto, ma anche in Germania meridionale. Dopo anni di esperienze in giro per il mondo, arrivò anche il momento di realizzare il suo sogno da bambino: incantare il governo francese facendosi cedere il marchio Bugatti. Successivamente acquisì anche il gruppo Lotus. Il resto della storia - a molti già nota - è contenuta nel libro che sarà presentato al museo di via Giulio Romano.
«È un appuntamento aperto a tutti e a cui teniamo molto – conclude Benedini – continuiamo a lavorare in una direzione chiara: raccontare la leggenda di Nuvolari perché più persone possibili possano conoscere la storia di un grande mantovano e delle sue imprese».
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