Il garage abbandonato di Due Pini al Comune di Mantova: «Presto l’esproprio»
L’assessore: «La proprietà non è riuscito a venderlo». Via all’iter per l’appropriazione. Il suo destino: la demolizione
Nicola Corradini
MANTOVA. Sta per scattare la procedura di esproprio per una delle infrastrutture più sfortunate della storia urbanistica cittadina degli ultimi anni: l’autorimessa del quartiere Due Pini. Costruito nell’ambito del piano di riqualificazione di Borgochiesanuova, il garage con 110 posti (da acquistare), destinato originariamente agli abitanti del quartiere, varato nel 2002, non è mai decollato. Soltanto due gli stalli venduti. Ora l’amministrazione comunale sta per entrarne in possesso attraverso l’esproprio dalla proprietà, il liquidatore della società cooperativa edile reggiana, Unieco.
«Questione di pochi giorni – dice l’assessore all’urbanistica Andrea Murari – il tempo di stilare l’atto notarile ed entreremo in possesso dei 108 posti invenduti, senza spendere un euro. Il passo successivo sarà di contattare i due unici proprietari provati degli stalli venduti e proporre una normale compravendita. Solo nel caso i due proprietari non fossero disponibili, attiveremmo l’atto di esproprio come ci consente la legge. Francamente penso che la prima soluzione sia vantaggiosa per tutti».
Il destino di quella struttura è la demolizione. Lo hanno detto più volte il sindaco MattiaPalazzi e lo stesso assessore Murari. C’è già la valutazione dei costi e l’impegno di spesa per 200mila euro sul bilancio comunale.
«Una volta demolito, verrà ripristinato quello che c’era prima della sua costruzione – conferma oggi l’assessore all’urbanistica – un campetto da calcio». L’esproprio diventa ora possibile perché la proprietà ha tentato di vendere il tutto , ma le aste sono sempre andate deserte.
In effetti quei garage furono una delle opere più discusse realizzate nell’ambito del Pru di Borgochiesanuova. Venne realizzato sopra un campo da calcio esistente da anni. L’opera compensativa, un campetto da basket e pallavolo sul tetto dell’autorimessa con la pavimentazione in tartan, ebbe poca fortuna.
Entrato a far parte del patrimonio comunale (lo prevedeva la convenzione del Pru, come pure il mantenimento della proprietà comunale del terreno su cui è stato costruito) quel campetto non ha mai ricevuto un vera manutenzione ed è andato distrutto. —
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