Protesta per la ciclabile da Ostiglia a Treviso: snaturata la ferrovia
L’associazione Pifferaio: «Recuperare il tracciato originale dei binari». Ma per procedere le Ferrovie devono cedere un tratto
Giorgio Pinotti
OSTIGLIA. L'associazione Il Pifferaio di Ostiglia si fa promotrice di un'istanza sulla realizzazione della ciclabile Ostiglia- Treviso. L'obiettivo è il recupero del tracciato originale dei binari, diversamente da quanto prevedono i progetti. Ma il problema è che il tratto in discussione è di proprietà di Rfi (rete ferroviaria italiana). «Nello studio di fattibilità, per capire come costruire il tratto iniziale della pista ciclopedonale, è previsto di scavalcare il Canal Bianco sul ponte esistente e raggiungere Ostiglia tramite strade già presenti - dicono dal Pifferaio - Lo studio di fattibilità non tiene conto del progetto strategico Green tour verde in movimento che propone di completare il percorso sull'antico tracciato della ex ferrovia».
L'antico tracciato della ex ferrovia partendo dalla vecchia stazione di Ostiglia arriva alla attuale via Treviso per giungere al sottopasso della Verona-Bologna. Superato il sottopasso e attraversata la Mantova-Mare arriva ancora in via Treviso e scavalca il Canal Bianco sul ponte dell'ex ferrovia per congiungersi con la ex stazione di Casaleone. Ma il punto fondamentale è che questa parte di tracciato è di proprietà delle ferrovie e dovrebbe essere acquisito dalla Regione per poter essere convertito in ciclabile. Va inoltre precisato che parte del tracciato attraverserebbe anche i terreni di Eusider, dove l'impresa intende sviluppare un centro industriale.
«Quando inizieranno i lavori nel tratto veronese-mantovano non potremo fare delle modifiche, i progetti vanno presentati prima - insistono dal Pifferaio - se invece riteniamo che lo studio di fattibilità vada bene, dobbiamo essere consapevoli che il tratto iniziale dell'Ostiglia-Treviso verrà completamente snaturato e tutti gli sforzi, convegni, studi sulle antiche ferrovie sono serviti a poco. Sarebbe importante salvaguardare la memoria storica di una ferrovia che non è servita solo a scopi militari. Nella memoria di tanti cittadini rimane quel tracciato ed è su quello che dovrebbe essere innestata la nuova pista ciclopedonale, per questo ci siamo fatti carico di questa istanza». Il Pifferaio fa poi un appello a tutti i cittadini: «Qualcuno dirà che sono le istituzioni che si devono muovere per prime, ed è vero, ma tutta l'opinione pubblica, in particolar modo le nuove generazioni, deve essere sensibilizzata. In quasi tutte le esperienze legate al recupero dell'Ostiglia-Treviso sono sempre stati i cittadini i primi a muoversi e gli enti pubblici (Comuni, Province e Regione) hanno ascoltato la voce della popolazione. Il destra Secchia deve muoversi compatto e fare progetti in relazione al Green tour verde in movimento».
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