Una scuola prima del calzificio: Adici crea corsi di formazione
Progetto nato dalla collaborazione con l’istituto Machina Lonati di Brescia. La Regione finanzia l’iniziativa, lungo l’elenco delle aziende pronte a collaborare
Francesco Abiuso
CASTEL GOFFREDO. Se ne parla da anni, ma senza che il dibattito abbia prodotto qualcosa di concreto. Il distretto della calza non ha più, dopo la chiusura del tessile (vedi box), una scuola di riferimento, un istituto che formi il personale da inserire nelle aziende. Ai calzifici l’onere del fai-da-te: selezionare i potenziali assunti, mettere in conto un primo periodo di formazione in azienda.. Qualcosa, però, sta cambiando. L’Adici (Associazione Distretto Calza e Intimo), uno dei punti di riferimento del distretto, sembra essere riuscita nell’impresa di creare un corso che formerà futuri tecnici da inserire nelle aziende della calza e dell’intimo seamless.
Il progetto ha tanti protagonisti. Partner dell’Adici è innanzitutto l’Its Machina Lonati di Brescia, un istituto di alta formazione post-diploma per la moda e il design sostenuto da Stato, Regione e aziende. «Sei mesi fa – racconta Alessandro Gallesi, presidente di Adici – di fronte alla continua segnalazione delle aziende della difficoltà di reperire tecnici, mi sono rivolto alla scuola Machina Lonati. L’allora preside Romagnoli ha subito sposato l’idea di un corso dedicato. Con il direttore Paolo Rizzetti, direttore Ufficio rapporti con le aziende e servizi al lavoro del gruppo Foppa, di cui fa parte Machina Lonati, e l’aiuto di alcuni nostri calzifici per la parte tecnica, abbiamo elaborato il progetto».
Serviva, però, un sostegno economico all’iniziativa. E qui entra in scena il il Pirelone: «Abbiamo partecipato al bando della Regione denominato Lombardia Plus – racconta Gallesi – e nei giorni scorsi abbiamo avuto la conferma di aver ottenuto il finanziamento per il corso di tecnici di produzione di calzetteria e intimo seamless».
Infine, ecco l’entrata in scena dei calzifici, che sembrano avere intuito da subito le potenzialità del progetto: «Hanno dato la loro manifestazione di interesse calzificio Argopi, Calze Bianchi, Calzedonia, calzificio Pm, Gz Calze, Norman srl, calzificio Sirio, calzificio Negrisoli, Maris sas, Ciocca spa, Genesi, Fap, Athena, Marygold, Braga, Aib Brescia, calzificio Bram».
Gallesi non esita a parlare di «risultato storico»: «Da ormai da troppi anni non esisteva più nessun percorso formativo per la calzetteria. Viene a crearsi una importante collaborazione con la scuola Machina Lonati che rappresenta, anche per motivi storici, il punto di riferimento ideale per la formazione di tecnici. La nostra manifattura e le nostre aziende, per continuare ad avere un gap favorevole con i competitor stranieri, devono poter contare su personale fo rmato e qualificato».
Qualche dettaglio sul corso: sarà aperto a 20 studenti e sarà impostato su 520 ore complessive. Prevede quattro settimane (160 ore) di formazione base in aula, dove : si studieranno meccatronica, fibre tessili, fili e filati, sicurezza sul luogo di lavoro, disegno tessile. Poi quattro settimane (altre 160 ore) in azienda, sei o sette studenti per volta: qui si apprenderanno la tecnologia delle macchine per calzificio, i principi generali di formazione della maglia, le macchine circolari per le calze da uomo e da donna e la maglieria. Quindi cinque settimane di stage i in azienda (altre duecento ore). Infime il salto finale nel mondo del lavoro. —
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