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Accusa a due osteopati per esercizio abusivo dopo l’indagine dei Nas

Marito e moglie a processo perché privi di abilitazione La difesa: all’epoca dei fatti non era professione sanitaria

Giancarlo Oliani
1 minuto di lettura



Mantova. Marito e moglie a processo perché accusati d’aver esercitato abusivamente la professione di osteopati. Si tratta di Antonio Aldo Barigozzi, di 51 anni e Rebecca Gamba, di 53. La presunta attività illecita sarebbe partita dall’ottobre del 2015. Ieri mattina la prima udienza davanti al giudice Giovanna Camillo.

Sempre secondo l’accusa formulata dalla Procura, Barigozzi nel ruolo e con le funzioni di osteopata, la moglie in qualità di assistente allo studio, avrebbero esercitato senza abilitazione.

In particolare non avrebbero mai conseguito il titolo abilitativo alla professione sanitaria e la relativa specializzazione.

La tesi portata avanti dalla difesa è invece un’altra: all’epoca dei fatti l’osteopatia non era professione sanitaria e pertanto non sarebbe stata esercitata illegalmente.

Tutto è nato da un controllo eseguito dai carabinieri del Nas di Cremona. Nel corso di quell’accertamento i militari avevano trovato anche i nomi dei pazienti ai quali erano stati eseguiti degli interventi di manipolazione sulle aree interessate da patologie ossee. In un’occasione tale intervento era stato eseguito anche dalla moglie.

Un caso che dovrà essere studiato con attenzione dal giudice che per questo ha rinviato l’udienza al 28 gennaio prossimo.

Nel frattempo un disegno di legge portato avanti dall’ex ministro della Sanità Beatrice Lorenzin, che prevede il riconoscimento degli osteopati come operatori sanitari a tutti gli effetti, è diventato legge, riconoscendo nuove professioni come quelle dell’osteopata appunto e del chiropratico che vanno ad aggiungersi a quelle già presenti dell’infermiere, dell’ostetrica e dei tecnici sanitari di radiologia e di riabilitazione.

È nata così per gli osteopati la possibilità di chiedere la costituzione di un albo che permetta di identificare i professionisti e difendere i requisiti di competenza, preparazione e formazione, con tanto di percorso di accreditamento periodico professionale e continuativo.

Resta da vedere che impatto avrà questa legge sull’attività svolta dai due coniugi. Lo stabilirà il giudice nel gennaio prossimo. —


 

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