La Maratonina ha diviso i mantovani: città chiusa polemiche aperte
Le molte vie bloccate hanno acceso il dibattito. Più di venticinque le multe. Rimozioni nel parcheggio Apcoa
Sandro Mortari Rachele Turina
MANTOVA. La Maratonina divide la città in favorevoli e contrari. Mantova poco accessibile dall’esterno, transenne ai lati delle vie, podisti che percorrono il centro storico, negozi vuoti e taxi bloccati: è questa l’immagine della città ricavata da chi ha sofferto la chiusura di molte strade. E c’è, invece, chi ha applaudito alla manifestazione che ha ravvivato la città e offerto un’opportunità per attirare turisti.
La Maratonina divide la città: festa dello sport ma tanti cittadini protestano
La manifestazione ha comportato la predisposizione temporanea di divieti di sosta e di transito e i commercianti non sono stati tutti d’accordo. «Questo evento ci ha penalizzati, la corsa doveva essere organizzata altrove, per esempio sul lungolago», esclama Bertolini, titolare del centralissimo bar Posta, che lamenta anche i rumori notturni prodotti dall’operazione di transennamento e il pericolo costituito dalle biciclette, costrette a circolare sui marciapiedi.
Non soltanto alcuni degli esercenti disapprovano la iniziativa, ci sono anche dei cittadini a cui la mattinata senz’auto non è andata giù: «È un disagio per noi residenti – dichiara Diletta – che siamo impossibilitati a parcheggiare nelle immediate vicinanze di casa». Infatti, da sabato e fino all’ora di pranzo di domenica i residenti nelle vie predisposte per il percorso dovevano posteggiare gratis nelle strisce blu. Per di più, la data della Maratonina ha coinciso con l’inaugurazione delle due mostre dedicate a Giulio Romano.
A questo proposito, Solci, titolare del ristorante Masseria, ha evidenziato quella che per lui è stata una carenza organizzativa: «La concomitanza della Mezza Maratona col primo giorno delle mostre non è stata una scelta azzeccata: i pullman, con i turisti, giunti in corrispondenza di Sparafucile, sono stati impossibilitati a proseguire, e hanno dovuto modificare il tragitto». Altro difetto della manifestazione, a giudizio di alcuni commercianti, ristoratori e abitanti del centro, è stato lo scarso preavviso con cui sono state comunicate le direttive sulla transitabilità delle strade.
Eppure, l’ordinanza con le limitazioni del traffico risaliva al 2 ottobre e, in più, tutte le misure erano state ampiamente pubblicizzate sul sito del Comune, oltre che sulle edizioni cartacea e online della Gazzetta di Mantova.
«Avevamo avvertito tutti per tempo con i cartelli messi prima delle 48 ore fissate per legge», fanno sapere dalla polizia locale, tant’è che le auto rimosse in divieto di sosta sono state appena 25, poche se si considera che sono 6-8 ogni giovedì, col mercato.
Le multe elevate sono state più di 25 «perché abbiamo atteso fino all’ultimo che arrivassero i proprietari», dicono i vigili urbani. Che alcuni giorni prima avevano lasciato sui portoni di case e palazzi e sui tergicristalli delle auto dei volantini informativi. E chi aveva il pass è stato avvertito di spostare l ’auto, evitando così la contravvenzione.
C’è stato, però, il caso del parcheggio privato Apcoa del Lungolago: automobilisti muniti di pass hanno parcheggiato lì senza pagare, trovandosi poi l’auto rimossa. «Siamo stati ingannati dai cartelli poco chiari che, poi, ci hanno detto essere stati modificati nottetempo», si giustificano. La polizia locale smentisce: «Nessun cambiamento in corsa delle regole».
Rachele Turina
I commenti dei lettori