Mantova, i navigator ancora non decollano: solo da gennaio la caccia al lavoro
Un avvio lento: per ora due mesi di formazione sul campo. Poi si comincerà a ricevere la gente nei centri per l’impiego
Sandro Mortari
MANTOVA. Navigator, avanti adagio. Verrebbe proprio da dire così vedendo come procede l’inserimento nei centri per l’impiego dei sedici neoassunti dall’Anpal con il compito di accompagnare verso un lavoro chi, da sette mesi, sta percependo il reddito di cittadinanza.
I navigator, assegnati ai quattro centri per l’impiego disseminati per il territorio mantovano (il quinto, Ostiglia, è chiuso da tempo) sono arrivati la settimana scorsa. Hanno sostenuto il primo colloquio con il dirigente e i funzionari dell’area lavoro e formazione della Provincia che hanno spiegato quali saranno i loro compiti. Questa settimana hanno affrontato una giornata di formazione plenaria nelle sale della Provincia in via Don Maraglio, dopodiché hanno raggiunto le rispettive destinazioni. Pronti per affrontare il delicato compito a cui sono stati delegati? Macché.
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Prima di esaminare le pratiche dei redditi di cittadinanza, valutare le richieste di lavoro che arrivano dalle aziende oppure dai Comuni (chi percepisce l’assegno potrà svolgere lavori socialmente utili) passeranno ancora almeno due mesi. È il tempo che i sedici navigatori trascorreranno sul campo, nei vari centri dell’impiego, il fulcro del sistema ma ancora sotto organico, per la cosiddetta formazione on the job. Mentre lavorano a fianco del personale dei centri imparano le loro mansioni.
Un periodo che, a detta della Provincia, durerà due mesi. A quel punto, terminata la formazione sul campo, i navigator saranno pronti per il loro compito: quello di trovare un’occupazione a chi percepisce il reddito di cittadinanza oppure dirottare verso i servizi sociali coloro che, pur percependo l’aiuto economico, sono inabili al lavoro.
A questo punto, è lecito ipotizzare che i primi contatti con i “redditi” arriveranno ai primi del nuovo anno. Ovvio che non è colpa loro se si procede con questo ritardo e, a mano a mano che il tempo passa, il reddito di cittadinanza assomiglia a un sussidio più che a un aiuto per chi cerca lavoro. È la macchina burocratica dello Stato che va a rilento. Solo martedì scorso, per esempio, il ministro del lavoro e delle politiche sociali, Nunzia Catalfo, ha firmato il decreto ministeriale che definisce i progetti per i lavori di pubblica utilità in campo ambientale, culturale, sociale, artistico e di tutela dei beni comuni che i beneficiari del Reddito di cittadinanza dovranno effettuare nel Comune di residenza.
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«Un atto importante che sancisce un ulteriore passo avanti per chi percepisce il Reddito di cittadinanza» afferma Alberto Zolezzi dei Cinque Stelle, il partito che ha voluto a tutti i costi la misura, commentando la firma del decreto. Per poi aggiungere: «Sono orgoglioso del fatto che sia stata inserita nel decreto la possibilità di svolgere i lavori nel settore ambientale, in linea con il mio ordine del giorno, riguardante il ruolo dell'ambiente nei Progetti Utili alla Comunità, approvato nel Decretone».
Ricordiamo che i sedici navigator sono stati così distribuiti: nove al Centro per l’impiego di Mantova, tre in quello di Castiglione delle Stiviere, tre in quello di Suzzara e uno in quello di Viadana. Gli ultimi dati parlano di 4.526 famiglie, per un totale di 11.079 persone, che nel Mantovano percepiscono il reddito di cittadinanza. A loro si aggiungono 833 famiglie (961 persone) beneficiarie della pensione di cittadinanza.
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