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Crisi della calzetteria: Dara chiede al ministro un tavolo di confronto

Il parlamentare leghista torna a interrogare il governo sulla situazione occupazionale del distretto Alto Mantovano

Luca Cremonesi
1 minuto di lettura

CASTIGLIONE DELLE STIVIERE. Andrea Dara, vicesindaco di Castiglione e onorevole leghista, deposita una nuova interrogazione al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali sullo stato del Distretto della Calza.  Dopo aver partecipato alla presentazione dei dati elaborati dal Cersi su mandato della Bcc Credito Padano, e presentati in una pubblica assemblea lunedì scorso, Dara nuovamente interroga il ministro dopo che, sei mesi fa, si era rivolto al predecessore Di Maio.

«In quell'occasione la riposta fu di invitare le associazioni di categoria del distretto a creare un tavolo per avviare un confronto. Il problema - afferma Dara - è che in questi mesi nessuno ha dato più risposte. Capisco che i tavoli di crisi siano molti, ma qui, alla luce anche dei dati che sono stati presentati lunedì scorso, la situazione è preoccupante. In 10 anni sono 4.142 gli operatori del distretto lasciati a casa, con una media annua di 414 persone che hanno perso il posto di lavoro».

L’indagine, infatti, ha preso in esame i dieci anni dal 2009 al 2018, e sono 130 le imprese che si sono perse, passando da 450 a 320. In termini di posti di lavoro si è passati, complessivamente, da 10.463 a 6321 (-39,6%), di cui 3871 nel distretto (15 comuni) e 271 nella corona (i 26 comuni dell'hinterland).

Fra questi spicca Castiglione con 2247 posti di lavoro in meno, Medole con 481, Castel Goffredo con 345 e Casaloldo con 241.

«Il 9 aprile - scrive Dara - veniva trasmessa dalle associazioni rappresentative del Distretto di Castel Goffredo una richiesta di incontro al Mise per l’apertura di un tavolo di confronto sulla crisi del settore; ad oggi ancora nessuna iniziativa è stata avviata e i dati evidenziati dalla ricerca Cersi sono sempre più allarmanti».

Dara, dunque, chiede ai ministri «quali misure, nell’ambito delle proprie competenze, intendano adottare per supportare il distretto e se non ritengano utile aprire un tavolo di crisi specificamente dedicato a questo importantissimo settore che negli ultimi anni ha registrato gravissime perdite in termini produttivi e occupazionali».

L'interrogazione è stata depositata ieri e «dovrebbe essere discussa la prossima settimana» fa sapere l'onorevole castiglionese raggiunto al telefono.

Dara, infine, ricorda nell'interrogazione, che nell'incontro di lunedì «si è evidenziata la necessità di una strategia innovativa ma anche di un nuova filiera produttiva certificata che garantisca qualità e legalità: la concorrenza al ribasso tra le aziende del distretto, spesso sfruttando anche i laboratori "fuorilegge" del settore che praticano il caporalato artigiano, deve essere definitivamente debellata così come il fenomeno della contraffazione dei nostri prodotti con un impegno serio anche da parte delle istituzioni».

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