Quistello, il centro di ascolto inaugura l’emporio
Domenica festa per i 20 anni della Caritas locale. Mossini: «Cerchiamo volontari e nuove donazioni»
Barbara Rodella
QUISTELLO. Il centro di ascolto Caritas di Quistello festeggia 20 anni di attività. Lo fa con l’apertura di un nuovo progetto: l’emporio solidale Il Tassello che troverà spazio nella sede in via Vittorio Veneto 23.
Si tratta di un market dove le persone con fragilità potranno trovare i beni di prima necessità. Per “acquistarli” avranno una tessera con punti assegnati dalla Caritas stessa in base al numero dei componenti della famiglia e alla gravità della fragilità. Va così in pensione la tradizionale distribuzione delle borsine con gli alimenti.
L’associazione San Benedetto onlus è nata nel novembre del 1999 con l’apertura del primo centro di ascolto a Quistello che serve San Benedetto Po, San Giacomo delle Segnate e Quistello. Nel 2015 è nato poi un secondo centro a Poggio Rusco che serve San Giovanni del Dosso, Magnacavallo, Villa Poma e Schivenoglia. I due punti di ascolto vedono impegnati 70 volontari, di cui 45 a Quistello.
La missione è ascoltare. «Il punto di ascolto è l’anima dell’associazione - spiega la responsabile Elena Mossini - Tra le varie attività, abbiamo uno sportello di orientamento al lavoro e di ascolto alle donne. Ma accompagniamo anche le persone che necessitano di aiuto per recarsi a una visita medica oppure andiamo a trovare le persone a casa. Ad aiutarci ci sono anche figure professionali: avvocato, direttore di banca, ostetrica. I più richiesti: l’avvocato e il direttore di banca che può aiutare a gestire i soldi o risolvere questioni di indebitamento».
Nel 2018 sono stati 205 i nuclei (pari a 685 persone) a rivolgersi all’associazione. Numeri in calo rispetto al 2017 che registrò 224 nuclei. A Quistello, lo scorso anno, si sono rivolte 124 famiglie. Per quasi il 60% dei casi, le richieste di aiuto arrivano da italiani. «Sono famiglie con figli piccoli o che hanno compiuto da poco la maggiore età. I genitori lottano con problemi legati a dipendenze (gioco, droga, alcol) o incapacità di gestire le risorse economiche - spiega Mossini - Oppure hanno grandi carenze culturali: non hanno diploma o patente. Problemi che poi si ripercuoto sui figli». Gli stranieri sono di origini per lo più marocchine, tunisine e algerine. Alcuni poi provengono dal Venezuela e dal Brasile.
La sede di Quistello nasce da un ex supermercato. E tra poco torneranno gli scaffali. Durante l’estate sono stati svolti i lavori per organizzare gli ambienti per l’iniziativa dell’emporio solidale. Sono state abbattute tramezze per creare il market e per l’ascolto è stata allestita un sala ad hoc. «Sulle scaffalature saranno a disposizione generi alimentari come pasta, riso, farina e tonno - dice Mossini - E poi prodotti per l’igiene e per l’infanzia fino ai 18 mesi». Come funziona? Il meccanismo è semplice. Ogni utente avrà una sorta di tessera punti. Una volta terminata la spesa, la tessera passerà sotto un computer che scalerà il punteggio in base agli acquisti fatti.
Il centro di ascolto di Quistello si occupa anche di distribuire vestiti e piccoli elettrodomestici ma «in questo caso rimarrà il sistema tradizionale attivo il martedì e il giovedì dalle 15.30 alle 17.30» dice la responsabile. L’emporio Il Tasselo sarà inaugurato domenica 17 novembre alle 15.30 ma sarà attivo dai primi di dicembre. Per renderlo più efficiente, l’associazione cerca volontari e aziende o privati che donino materiale come pane o prodotti surgelati.
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