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Lotta alle dipendenze da droga, gioco e sesso: scende in campo Il Filo

A Ospitaletto un centro di trattamento multidisciplinare. Cento volontari e programmi di assistenza individuale

Sabrina Pinardi
1 minuto di lettura

MARCARIA. Tende una mano a chi soffre di dipendenze, proprio come fanno i SerD (Servizio dipendenze patologiche), ma a gestirlo sono i privati. A Ospitaletto, un anno e mezzo fa, è nato lo Smi (Servizio multidisciplinare integrato) Il Filo. Il business della sanità privata qui, però, non c’entra nulla: il Filo nasce come costola di Arca centro mantovano solidarietà, che lavora da trent’anni per recuperare ragazzi tossicodipendenti e che, accanto a un’équipe di dieci professionisti (tra medici, infermieri, psicologi e assistenti sociali) schiera una squadra di un centinaio di volontari.

«Arca – spiega il presidente, Maurizio Mirandola – è nata per dare speranza a persone disperate. La struttura è stata creata dai volontari per il recupero totale delle persone e lo stesso obiettivo ci ha portato allo Smi. Da sempre sproniamo i ragazzi al cambiamento e il primo fattore terapeutico è la speranza, che anche gli operatori devono saper trasmettere».

In tutta la Lombardia gli Smi accreditati sono solo dodici: Il Filo è la prima esperienza mantovana e segue circa 200 persone. La percentuale maggiore di chi si rivolge al centro ha problemi legati alle dipendenze da stupefacenti o alcol, ma ci sono anche molti giocatori d’azzardo e persone con disturbi alimentari o legati a rapporti sentimentali sbagliati. Oltre ai malati psichiatrici e a chi soffre di nuove dipendenze: lo shopping, il sesso e persino internet. Disturbi a volte difficili da riconoscere o da confessare. «Ci occupiamo di tutti – spiega il direttore generale Sergio Bovi – e cerchiamo di farlo con tempi d’attesa rapidi e orari che vanno incontro alle esigenze di chi lavora. Per due giorni alla settimana, per esempio, siamo aperti, con appuntamento, fino alle 21».

C’è un’attenzione particolare nei confronti dei minori, per i quali è previsto un accesso differenziato, e delle donne, che hanno percorsi dedicati. Molta la cautela nella somministrazione dei farmaci sostitutivi, perché «l’obiettivo – sottolinea Bovi – non è cronicizzare il paziente ma portarlo allo risoluzione del problema». E l’approccio è sempre multidisciplinare, anche nel caso del gioco d’azzardo, per il quale Il Filo partecipa a un progetto regionale sperimentale in collaborazione con il SerD di Mantova.

Nessun intento di fare concorrenza al pubblico: «La collaborazione con i servizi pubblici e con gli altri privati è fondamentale e non è mai venuta meno». Al centro non ci si preoccupa soltanto della salute mentale di chi arriva qui. Non è un caso che la direzione sanitaria sia stata affidata a Clemente Attolini, ex primario di Medicina. «Per ogni persona che si affida a noi affrontiamo tre passaggi: l’accoglienza, l’incontro tra tutti gli specialisti per una valutazione multidisciplinare e quindi la costruzione di un programma di assistenza individuale». Per informazioni: tel. 0376 /900042 - email info@ilfilo-smi.it.
 

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