BRESCIA. Il tribunale del Riesame di Brescia ha respinto, nella giornata di oggi (13 novembre), il ricorso presentato dagli avvocati dei cinque giovani arrestati per lo stupro di una ragazza uscita dalla discoteca Mascara. Nel ricorso i legali degli imputati avevano chiesto la scarcerazione per mancanza di gravità indiziaria. I giudici di Brescia, invece, hanno approvato in pieno il provvedimento del giudice Matteo Grimaldi.
Scaraventata a terra, brutalmente picchiata e infine violentata. In cinque, uno dopo l’altro, si erano accaniti su di lei, la notte del 23 giugno, impedendole di urlare. Una violenza proseguita anche nell’auto su cui l’hanno caricata per poi abbandonarla a Bonferraro, comune veronese al confine con Castel ’Ario.
rrestato anche un ragazzo che quella notte era ancora minorenne. Di lui si è occupato il tribunale dei minori: è residente a Cutro ma è domiciliato a Reggio. L’arresto e la carcerazione erano stati disposti dal giudice Matteo Grimaldi su richiesta del pubblico ministero Lucia Lombardi, titolare dell’indagine conclusasi con successo. Un’indagine iniziata la notte del 23 giugno scorso, dopo che la ragazza è riuscita, nonostante le ferite, a chiamare aiuto.
Tutto ha inizio la sera prima quando la giovane - ha 21 anni e abita nel Veronese - esce in compagnia di un amico conosciuto su Istagram. Insieme entrano in un bar di Nogara, bevono qualcosa e poi raggiungono la discoteca Mascara. È a quel punto che la ragazza incontra un giovane che, una settimana prima, aveva conosciuto al Chiringuito e con lui si mette a ballare, mentre l’amico con il quale era arrivata, intuendo che è di troppo, se ne va. I due mentre ballano vengono raggiunti in pista da altri quattro ragazzi: sono gli amici di lui. Fin dall’inizio sembrano seguire un piano ben preciso. L’amico conosciuto al Chiringuito dopo un po’ la invita ad uscire. Lei accetta e insieme raggiungono, mano nella mano, il cancello d’uscita del parcheggio. È il momento in cui la Ford Fiesta con a bordo gli altri quattro giovani li affianca. Un breve parlottare e quindi ripartono facendo finta di andarsene. Ma non è così. Quando la ragazza e il ragazzo stanno per raggiungere il boschetto in fondo al parcheggio la Fiesta, in velocissima retromarcia, li raggiunge. Scendono tutti e la violenza si concretizza.