Meccatronica allo Strozzi, il preside: il no scelta miope
Pantiglioni attacca la Provincia dopo il rifiuto di far partire il nuovo corso. «Il problema sono gli spazi ma è dal 2012 che aspettiamo i lavori post sisma»
Vincenzo Corrado
PALIDANO (Gonzaga). Il caso Meccatronica continua a far discutere. Dopo il “no” della Provincia all’avvio del corso all’istituto Strozzi di Palidano, il sindaco di Gonzaga Galeotti, supportato dal collega di Suzzara Ongari, aveva attaccato Palazzo di Bagno spiegando che il nuovo indirizzo rappresenta un’occasione di rilancio per la scuola, gravemente danneggiata dal sisma del 2012.
Oggi (14 novembre) sul tema è arrivata un’altra dura presa di posizione, quella del preside dello Strozzi Massimo Pantiglioni.
«Spiace dover trasferire la discussione con l’amministrazione provinciale su canali non istituzionali – esordisce così il dirigente scolastico – ma devo lamentare una difficoltà di dialogo e comunicazione nel momento in cui è stato intrapreso il percorso decisionale. Il “no” al corso lo abbiamo appreso dalla stampa ed è mancato un confronto diretto con la parte politica della Provincia».
Ma la critica di Pantiglioni non riguarda soltanto il metodo, anzi: il preside ripercorre nei dettagli la vicenda Meccatronica e nel farlo lancia accuse pesanti: «Non è in discussione il valore della proposta, sia in termini di offerta formativa che di risposta ai bisogni del territorio sul versante delle imprese, delle prospettive occupazionali e formative dei futuri studenti. La prima bocciatura, quella dello scorso anno, si basava su motivazioni che il lavoro di programmazione e di confronto con il territorio ha superato. Oggi invece l’obiezione avanzata dalla Provincia si trasferisce su un altro livello: la mancanza di un articolato studio di fattibilità. Tale mancanza non vale per obiettivi formativi, proposta didattica e spazi in termini di aule. Il confronto con l’amministrazione provinciale, che dura da un anno – dice ancora il preside – era sugli spazi da adattare e sistemare per l’allestimento di laboratori o di un singolo laboratorio, ma la questione degli spazi si intreccia con la situazione di Villa Strozzi: a distanza di più di sette anni dal terremoto, non abbiamo ancora il progetto esecutivo e se è vero che attraverso gli spazi presi in locazione da subito l’istituto ha potuto ricominciare l’anno scolastico successivo al sisma senza interruzioni o limitazioni, una soluzione provvisoria ed emergenziale non può protrarsi per troppo tempo».
Come a dire: Palazzo di Bagno ci nega la possibilità di far partire il corso, quasi fosse colpa nostra se le istituzioni dal 2012 a oggi non hanno aperto il cantiere per restaurare la sede dell’istituto.
«Da anni – puntualizza il dirigente scolastico – chiediamo invano alla Provincia una migliore sistemazione logistica, per la quale esiste un progetto di fattibilità: tale migliore sistemazione oggi permetterebbe all’istituto di avere a disposizione gli spazi necessari per far partire il nuovo indirizzo».
Insomma, lo Strozzi lancia un appello: la Provincia cambi idea se non vuole penalizzare un territorio che è già stato messo duramente alla prova dal sisma. Il “no” a Meccatronica è una scelta miope per il futuro della Bassa.
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