MANTOVA. Aveva fatto sua la richiesta di lavoratori e lavoratrici per il «ritiro dei 130 esuberi» e l’apertura di un tavolo di confronto per i dipendenti Corneliani non poteva che essere salutata dal sindaco Mattia Palazzi come «un’ottima notizia, frutto della determinazione dei lavoratori e delle lavoratrici che hanno dimostrato grande unità e amore per la fabbrica, che è tanta parte della loro vita».
Per questo «attraverso i loro delegati Gabriella, Cristina, Barbara, Ornella, Giovanna, Mighena, Maurizia, Luca e Gianluca voglio complimentarmi con tutti loro». Aggiunge il sindaco che «i molti problemi della Corneliani rimangono tutti sul tavolo, compresi i 130 esuberi seppur in modo congelato, ma il ritrovato dialogo per provare a costruire un percorso condiviso come espresso dall’azienda penso possa portare ad una gestione collettiva della crisi».
Assicura quindi che «il Comune e io in prima persona saremo sempre molto attenti a tutte quelle che saranno le prossime tappe della vicenda» e ribadisce che «come fatto sin qui mi metto al servizio delle maestranze Corneliani e della loro rappresentanza in questo percorso di salvaguardia dell’occupazione e di difesa di uno dei patrimoni manifatturieri mantovani nel mondo». Infine l’auspicio di «poter presto interloquire anche con il fondo perché la produzione e il rilancio del marchio devono restare fermamente ancorati alla nostra città e continuerò a lavorare per ottenere conferme certe».
Intanto in attesa del tavolo di martedì 19 novembre tra azienda e sindacati, il 15 novembre i dipendenti erano a casa in Cassa integrazione ordinaria (che durerà fino all’Epifania). E il primo segnale di apertura verso i lavoratori aveva riguardato nei giorni scorsi proprio la gestione delle giornate di cassa integrazione.
L'11 novembre le Rsu avevano chiesto di concentrare lo stop in un’unica giornata settimanale (il venerdì) anziché spezzarlo in due mezze giornate come accaduto fino a quel momento. Richiesta subito accolta consentendo così da una parte un risparmio di giornate di utilizzo degli ammortizzatori sociali (la cassa integrazione ordinaria è a giornate e non a ore) e, dall’altro, evitando ai dipendenti lunghi e dispendiosi viaggi casa-stabilimento per poche ore di attività lavorativa.