ASOLA. Disagi continui sulla linea autobus che collega Mantova con Remedello (in provincia di Brescia, ai confini con la nostra provincia) passando per Asola.. L'autobus Apam parte dal capoluogo, come linea 13, raccoglie gli studenti a Grazie, Rodigo, Gazoldo, Piubega e Casaloldo per arrivare poi ad Asola. Si tratta di un autosnodato, nome che contraddistingue gli autobus doppi, perché sono molti gli studenti che prendo quella linea. Ad Asola, scaricati gli studenti che si recano al Falcone, il mezzo prosegue come linea 55 per Remedello portando gli studenti all'Istituto Bonsignori (liceo scientifico). I ragazzi non devono scendere dal mezzo perché, di fatto, si cambia solo numero (da 13 a 55) e il bus riparte. Tuttavia, su quella linea da tempo ci sono disagi. Anche ieri mattina l'autobus non è partito. «I nostri figli ancora una volta sono rimasti a piedi - confermano alcune mamme - e, per di più, i nostri figli sono stati lasciati ad Asola. Solo più tardi è arrivati un mezzo che ne ha riportati alcuni nei paesi di provenienza».

In questo modo, i ragazzi hanno perso un giorno di scuola «e domani (oggi per chi legge ndr)dovremo giustificare l'assenza - spiegano i genitori - quando non è colpa nostra e tanto meno dei ragazzi».

La linea, però, raccontano i genitori, è da parecchio tempo che crea problemi. «Quest’anno - raccontano i genitori di Piubega - è già la terza volta che l’autobus o non parte, o ha guasti o è in ritardo e così i nostri figli arrivano a scuola in ritardo oppure, come nel caso di ieri mattina, tornano a casa o rimangono in giro per Asola, nel caso non ci siano genitori liberi dal lavoro per andare a prenderli».

Altri genitori raccontano di continui ritardi, sia all'andata che al ritorno, «e sono tutte giustificazioni che dobbiamo poi scrivere e presentare alla scuola quando non è colpa nostra per questi disguidi». Nel caso specifico di ieri mattina, i testimoni raccontano di un guasto alle porte del mezzo che ha impedito la ripartenza del bus. L'autista avrebbe invitato i ragazzi a scendere dal mezzo per evitare situazioni di pericolo restando seduti sull’autobus con le porte che non si chiudevano. —