Fiumi in piena, nel Mantovano il Po fa paura: chiuse le prime golene
Ordinanza a Viadana: divieto d’accesso nelle aree a fiume, stop alla caccia. Il 26 novembre il colmo dell’ondata passa nel Mantovano. Cresce di nuovo il Secchia

MANTOVA. L’ondata di piena causata dalle violentissime piogge che si son o abbattute nel Piemontese sta velocemente scendendo lungo l’asta del Po. Dichiarata la massima allerta nel tratto sino ad Alessandria, mentre a valle il fiume è in forte crescita sino a Piacenza. Nel tratto mantovano, l’arrivo dell’ondata è prevista da questa sera 25 novembre nel Viadanese per scendere poi verso il tratto centrale e spegnersi in quello terminale, verso Sermide. Già disposte le prime contromisure con il Comune di Viadana che ha emesso ieri una ordinanza di chiusura delle golene che sarà attiva sino a domani. Nel contempo stanno crescendo anche gli affluenti con il Chiese che in alcuni punti ha allagato le campagne circostanti, e del Secchia, che dopo avere smaltito l’ondata dei giorni scorsi è di nuovo in piena a monte.
Mantova, fiumi in piena, chiuse le golene
Il novembre decisamente piovoso con una media sinora di 200 millimetri contro i 63 della media storica ingrossa i corsi d’acqua. Le campagne intrise non riescono a trattenere l’acqua che velocemente finisce nei fossi di scolo e da qui ai canali ed ai fiumi. Il Po, recettore di tutte le acque del bacino padano (Oltre 70mila chilometri quadrati) dalla portata medi di 1.500 metri cubi ha quintuplicato in queste ore il volume delle acque. Nella serata di ieri a Casalmaggiore il fiume aveva raggiunto i 4 metri e 40 (soglia d’allerta 4 metri) con una crescita di 200 centimetri nell’arco delle 24 ore. Quasi due metri la crescita a Boretto, che ha superato i 5 metri (allerta a 4,5). Quota 5 metri sullo zero anche a Borgoforte con una crescita di oltre un metro in 24 ore.
Aipo, l’Agenzia interregionale per il po prevede una evoluzione critica per i prossimi giorni. Da oggi, l’allerta “rossa”, il massimo grado di attenzione che corrisponde alla vigilanza 24 ore al giorno per la possibilità di sifonamenti (i cosiddetti fontanazzi) si è spostata dal Piemonte sul tratto sino a Piacenza. Nella serata di oggi o al più tardi nella notte fra oggi e domani, il colmo della piena inizierà ad interessare il Mantovano transitando per la tratto del Viadanese. Il Comune ha già allertato la protezione civile ed emesso una ordinanza sindacale con la quale viene vietato l’accesso alle zone di golena aperta. Sospesa anche la caccia. Il divieto di accesso è esteso «a mezzi e persone». L’ordinanza ha validità dal pomeriggio di oggi 25 novembre e prevede anche il «divieto di attività venatoria nelle golene sia aperte che chiuse e il divieto di accesso ai natanti nella golene allagate». Prevista anche l’ordinanza di evacuazione dei residenti nelle golene che saranno allagate. Ordinanza analoga è stata emessa dai Comuni della sponda opposta, reggiana, che hanno chiuso l’accesso alle golene aperte.
Nella giornata di domani 26 novembre l’onda si sposterà a valle, nel tratto mediano. Le simulazioni di Aipo indicano il superamento della soglia di criticità moderata (oltre 6 metri a Borgoforte) ma ulteriori aggiornamenti sui livelli previsti saranno possibili in relazione all’evolversi della situazione. Preoccupano anche gli affluenti. Il Chiese ha allagato alcuni campi, mentre sul fronte Appenninico sono in piena tutti i fiumi: Taro, Parma, Enza, Crostolo e soprattutto il Secchia, tornato di nuovo in piena nel Modenese.
La macchina dell’allerta, coordinata da Prefettura e Provincia è pronta a mettersi in moto, rodata, dal 2000 in avanti, dai tanti eventi di piena che hanno interessato la nostra provincia.
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