PORTO MANTOVANO. E’ una conta che sembra non avere mai fine. Proprio il 25 novembre si è celebrata la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, la sensibilizzazione è alta, l’informazione pure. Eppure le molestie, le botte, gli atti persecutori ai danni delle donne sono all’ordine del giorno. Storie tutte diverse ma alla fine tutte uguali, accomunate da un rifiuto, cui segue una reazione, che degenera in violenza.
Dopo due giorni che lo cercavano, il 26 novembre i carabinieri di Porto Mantovano hanno rintracciato a Mantova, dove si nascondeva da un’amica, un 36enne originario di Lecce e residente a Porto, pluripregiudicato perché si è reso responsabile di stalking e lesioni nei confronti della ex compagna. L’uomo, che aveva già ricevuto un ammonimento del questore per violenza domestica, questa volta è finito in manette.
Sono almeno cinque gli episodi di violenza di cui deve rispondere. Violenza prima psicologica poi fisica. La donna con cui per qualche tempo aveva avuto una relazione e con cui aveva anche vissuto, una quarantenne straniera, titolare di un’attività commerciale a Porto, a un certo punto della storia, stanca della gelosia, della violenza dell’uomo, aveva deciso di rompere. Ma lui non voleva darsi pace. Nonostante l’ammonimento, seguito ad una denuncia, lui continuava a presentarsi sul posto di lavoro di lei, minacciandola, insultandola, rompendo oggetti. E l’ultima volta che l’ha incontrata l’ha anche presa a calci e schiaffi, facendola finire in ospedale dove le erano state diagnosticate contusioni guaribili in dieci giorni. Dopo quest’ultimo grave episodio e con la denuncia della donna, il caso è stato preso subito in carico dai carabinieri e dalla magistratura, in base all’emergenza codice rosso, e l’uomo è stato arrestato.
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