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Prime ore di isolamento e S. Benedetto già soffre: «Fate presto a riaprire»

Il paese si sveglia senza il ponte: mercato in crisi e timori per il weekend turistico. È l’assaggio della primavera, quando per il maxi-cantiere sarà così per tre mesi. Timori misti a ironia: un negozio graziato dal Po festeggia e offre vino, pane e salame

Oriana Caleffi
2 minuti di lettura

SAN BENEDETTO PO. E così ci si è messo anche il Po a complicare la vita ai sambenedettini. La chiusura del ponte da lunedì alle 13 a causa dell’ondata di piena che sta passando nel Mantovano ha fatto sentire subito i suoi effetti sul mercato del martedì, che ieri mattina ha registrato una diminuzione degli abituali avventori, molti dei quali vengono dall’altra sponda del fiume, dai paesi di Bagnolo e Governolo.

Lo sottolinea Simone Nasi, presidente provinciale degli ambulanti di Confesercenti Anva: «Il fatturato è in calo – diceva ieri mattina – perché è un grosso disagio tagliare il paese dalla parte portante della provincia. La nostra presenza vale comunque il sacrificio dell’autostrada, perché sostiene una comunità assicurando un servizio. Altra cosa sarà la chiusura della prossima primavera, per la quale chiederemo degli aiuti agli enti preposti».. Preoccupazione esprimeva ieri anche il personale dell’infopoint, che in giornata ha rafforzato la comunicazione verso le comitive già prenotate. «Per la mattinata – precisano – non abbiamo registrato defezioni. Ma speriamo che i livelli del fiume tornino alla normalità entro giovedì e il ponte venga riaperto a breve, altrimenti avremo notevoli difficoltà nel weekend, quando registriamo il maggior afflusso di turisti». Su questa posizione concorda pienamente Vanessa Morandi, assessore alla Cultura: «Il mio auspicio è che, appena passata la piena, il ponte riapra per non scoraggiare i piccoli gruppetti familiari o quei turisti che abitano lontani dai caselli autostradali».



Preoccupazione e speranza in un rapido ripristino della viabilità è espressa da diversi cittadini incontrati sulla piazza del mercato. Per Giulio Bezzecchi la piena è imponente, ma c’è spazio per un ulteriore aumento del livello: «Quello che preoccupa veramente è la situazione della viabilità. Per qualche giorno possiamo anche sospendere i viaggi a Mantova, ma non possiamo restare così a lungo. Che almeno si torni al passaggio del traffico leggero».

Gli fa eco Achille Carra il quale, a chiare lettere, sostiene che in una situazione di simile piena il ponte non è mai stato chiuso; lo era stato nel 2000, ma allora il fiume aveva travolto gli argini di golena con un livello superiore all’attuale.

Anche Luigi Brunelli ha espresso perplessità sull’ordinanza di chiusura, al tempo stesso riconoscendo che prendersi oggi una responsabilità è molto impegnativo.



Per l’amministrazione comunale gli ultimi due giorni sono stati convulsi. «Già da lunedì – spiega il sindaco Roberto Lasagna –, in collaborazione con la protezione civile, abbiamo emesso le prime ordinanze di sgombero dei locali che si trovano a ridosso dell’alveo del Po, i primi ad essere allagati. Lo sgombero ha riguardato Il Faro di Portiolo, e, nella zona di Gorgo, la Casa del Siluro, il ristorante Il Capitano e il Bagno Zerouno. Martedì mattina (ieri, ndr), visto che le previsioni preannunciavano un livello di 8.50-8.60 metri, abbiamo inviato ordinanze di sgombero a nove famiglie del Fortino, dove l’acqua lambirà il piano terra degli edifici. Lunedì, inoltre, abbiamo emesso un pre-allerta per tutti i residenti in golena chiusa, che non dovrebbero però aver problemi». «A complicare la situazione – ha aggiunto il sindaco – preoccupa il livello del Secchia, che è ingrossato dal rigurgito del Po fin oltre il ponte di Quistello, impedendo il deflusso dell’acqua a monte».



Per fronteggiare questa emergenza è stato istituito il Coc (centro operativo comunale) con un numero telefonico attivo giorno e notte per dare un’informazione corretta ai cittadini, che colti di sorpresa dalla chiusura del ponte, vogliono sincerarsi del motivo del provvedimento. Le informazioni arrivano alla cittadinanza anche attraverso il numero di “Whatsambe” e sono state comunicate lunedì sera dal sindaco a tutti i consiglieri comunali.

Per fortuna che in mezzo a questa comprensibile apprensione c’è ancora qualcuno che ha voglia di trovarvi un risvolto festoso. Rossi della Baracca ieri ha offerto a tutti pane, salame e lambrusco per ringraziare il Po, che stavolta sembra gli voglia risparmiare l’allagamento del locale.

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