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Tea ai cinque sindaci ribelli: «Voi ci avevate scaricato»

Il presidente Ghizzi replica all’attacco sulle linee guida del piano industriale. «Chi ci accusa quattro anni fa aveva affidato il servizio a un’azienda non del territorio»

Roberto Bo
2 minuti di lettura

MANTOVA. Il presidente di Tea, Massimiliano Ghizzi non ha preso bene la ribellione di cinque sindaci mantovani (Borgo Virgilio, Curtatone, Castiglione delle Stiviere, Rodigo e Pegognaga) che hanno duramente criticato le linee guida del prossimo piano industriale 2020-2024 firmato dall’amministratore delegato Mario Barozzi. I cinque primi cittadini la pensano diversamente rispetto al documento “Think different”, laddove secondo il loro punto di vista non tiene più conto dei legami con il territorio. E ritengono doveroso un chiarimento nell’assemblea dei soci già convocata per il 4 dicembre.

[[(gele.Finegil.StandardArticle2014v1) Mantova, cinque sindaci contro l’ad Barozzi: così Tea non sarà più legata al territorio]]

Ma Ghizzi, al di là del rammarico per la fronda, ancora prima dell’assise ci tiene a fare alcune precisazioni. E passa al contrattacco: «Rilevo innanzitutto che la parte che accusa Tea di voler indebolire i legami con il territorio è la stessa che quattro anni fa ha fatto di tutto per impoverire la società, staccandosi e affidando un servizio importante ad un’azienda che non appartiene al nostro territorio. E questo è francamente paradossale. Rilevo poi che negli incontri, anche recenti, con i sindaci, a tu per tu, nessuno mi ha mai obiettato un cambiamento di rotta nell’agire dell’azienda e mi chiedo perché».

Il numero uno di Tea passa poi ad alcune considerazioni personali lasciando intuire chiaramente la sua delusione per l’attacco arrivato in queste ore che definisce strumentale: «Chi mi conosce sa con quale spirito vivo questa presidenza sin dall’inizio del primo mandato: salvaguardare la T di territorio significa tutelare relazioni, servizi, persone, indotto, garantendo una crescita che non ci snaturi ma che ci valorizzi. Crescere è per Tea irrinunciabile se se ne vuole tutelare l’esistenza e a questo siamo chiamati tutti, soci, amministratori e lavoratori. Visioni scontate e improntate alla mera tutela di una rendita di posizione, sono inadeguate per i tempi e lo sono ancor più per Tea, che ha impresso nel suo Dna una straordinaria capacità di innovarsi e di guardare avanti».

I vertici Tea stanno preparando l’assemblea già fissata per il 4 dicembre dopo la richiesta di convocazione pervenuta dai cinque sindaci e nella quale saranno presentate le linee guida del piano industriale.

«Ribadisco – continua il presidente Ghizzi – che gli sforzi che stiamo facendo sono unicamente nel solco di una cultura d’impresa più che centenaria. Nel corso dell’assemblea di mercoledì 4 dicembre avremo modo di illustrare puntualmente le linee guida del prossimo quinquennio. I soci sapranno valutare, ne sono convinto, se la strada individuata rispetta o meno la nostra mission, senza inutili strumentalizzazioni. Confido pertanto nella loro più ampia partecipazione. Trovo, infine, singolare che tutto ciò avvenga nell’anno nel quale Tea ha fatto i suoi risultati migliori, presentato un piano di investimenti nel territorio di 250 milioni di euro nei prossimi cinque anni, nonché assunzioni per oltre cento lavoratori del territorio».

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