Anziana sfrattata a Venezia: dalla marchesa Sordi 9 mesi per andarsene
Il legale: mai pensato di utilizzare la forza pubblica. Il Gruppo 25 Aprile? Non ha capito in pieno la vicenda
Sa.Mor.
MANTOVA. Nessuna intenzione di ricorrere alla forza pubblica per mandare fuori dall’abitazione veneziana l’80enne Marcella Maldarella. Anzi, d’accordo con il suo legale, la società Canal Grande della marchesa mantovana Maria Giuseppina Sordi aveva concesso all’ormai ex inquilina nove mesi di tempo per trovarsi un’altra sistemazione. Come aveva stabilito il Tribunale di Venezia nel gennaio scorso quando ha sancito la scadenza del contratto d’affitto con l’anziana per il successivo 28 febbraio e il diritto della proprietaria di ritornare in possesso del bene il 30 settembre.
La vicenda dell’80enne aveva provocato una reazione dell’opinione pubblica veneziana: molte persone erano scese in piazza per difenderla a fianco del Gruppo 25 Aprile, la piattaforma civica e apartitica che si batte sul fronte del diritto alla casa per tutti e che aveva organizzato la manifestazione di “resistenza”.
Da un suo comunicato stampa, infatti, era partita la mobilitazione a Venezia, al quale ora l’avvocato Lorenzo Gaioni, legale della marchesa Sordi, può rispondere affermando che il suo contenuto non ha consentito «una piena comprensione della vicenda».
La proprietà, infatti, insiste sul fatto che non ha concesso solo 10 giorni di tempo all’ormai ex inquilina per liberare l’appartamento, ma ha provveduto dopo ben nove mesi alla notifica dell’ordinanza del Tribunale unitamente al precetto, come da prassi legale e previo accordo con l’avvocato dell’ex inquilina stessa, Maria Teresa Colagiorgio di Mestre.
La notifica degli atti, specifica Gaioni, avrebbe consentito all’anziana anche la presentazione, agli uffici comunali, dell’istanza per l’assegnazione di una nuova casa. Di conseguenza, all’ex inquilina, conclude in sostanza il legale, sono stati accordati tempi e modalità molto accomodanti, dato che la stessa non sarebbe stata sfrattata in dieci giorni, tanto meno con la forza pubblica.
Nei concitati giorni della mobilitazione a difesa dell’anziana si era diffusa la voce che nell’appartamento che occupava, dopo i necessari lavori di ristrutturazione, sarebbe stato ricavato un B&B. Dalle verifiche compiute emerge, invece, che non vi è alcun progetto in questo senso depositato in Comune a Venezia.
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