In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni

Impianto di biometano: ambientalisti in campo

Indice puntato contro la centrale in costruzione a Revere. Preoccupano le piene del Po

Giorgio Pinotti
1 minuto di lettura

BORGO MANTOVANO. «Quel luogo non è adatto a un impianto di produzione del biometano, le piene del fiume Po sono un elemento critico su quel terreno»: il grido d’allarme arriva dal comitato Ambiente vita in merito alla centrale in costruzione a Revere.

L’impianto di produzione di biometano ha già ricevuto tutte le autorizzazioni necessarie e sono iniziate le fasi di costruzione da alcuni mesi, anche se i comitati ambientali della zona manifestano da sempre la loro contrarietà. Il nodo centrale è la provenienza del Forsu (parte organica dei rifiuti urbani) che verrà trattato all’interno della centrale. Gli ultimi giorni hanno messo in evidenza un'ulteriore problematica sui terreni che si trovano al confine tra Borgo Mantovano e Borgocarbonara, a pochissima distanza dall’argine maestro del Po. Proprio con la piena del fiume sul terreno sono emerse acque sorgive, allagando i campi vicini a dove sorgerà il nuovo impianto.

«Si sta costruendo un’industria insalubre di prima categoria in un luogo che è fortemente influenzato dalle piene del Po» dicono da Ambiente vita. Poi il comitato ambientalista attacca l’iter autorizzativo: «Ma gli enti preposti al rilascio dell’autorizzazione non hanno tenuto conto del fatto che trattare rifiuti in questi luoghi significa correre grossi rischi. Noi avevamo fatto presente e segnalato che tali situazioni non erano da ritenersi fantasiose, ma molto concrete. Crediamo che qualche piccola modifica apportata al progetto non sia sufficiente per renderlo idoneo. È il luogo stesso che dimostra di non essere certamente adatto per insediarvi tali tipi di impianti».

I commenti dei lettori