MANTOVA. Nessun abbandono del territorio, anzi: «Il piano industriale 2020-2024 di Tea ha come primo obiettivo proprio il consolidamento del ruolo e della posizione in ambito provinciale». E in questa direzione andranno gli investimenti sul piatto: quasi 300 milioni contro i 250 del precedente piano. Alla vigilia dell’assemblea dei soci per la presentazione delle linee guida, attaccate nei giorni scorsi da cinque sindaci che vi hanno letto l’intenzione di non tener conto dei legami con il territorio, la Gazzetta ha chiesto all’amministratore delegato Mario Barozzi qualche anticipazione.
A partire dal significato del leitmotiv “Think different” mutuato da uno slogan pubblicitario Apple della fine degli anni ’90 in risposta a quello di Ibm che si fermava a “Think” : «Non è una scelta – risponde – è un obbligo. Il mondo cambia e noi dobbiamo perseguire opportunità di crescita, se restiamo avviluppati su quello che stiamo già facendo rischiamo di perdere la nostra indipendenza, che è il mantra che i soci mi hanno dato. Dobbiamo restare indipendenti e questo significa avere un’estrema attenzione al territorio non il contrario». Barozzi spiega anche il nuovo approccio di business “vendere un servizio a...”: «Vendere un servizio significa confrontarsi con il mercato, dare il più possibile al minor costo possibile. Per farlo bisogna uscire dal territorio per restarci. La crescita è l’unico modo per creare valore garantendoci l’indipendenza. Se resto piccolo sarò fagocitato». Crescita che «dovrà creare valore per tutti i portatori di interesse», far propri gli obiettivi Onu per lo sviluppo sostenibile, far leva su innovazione e tecnologie, efficienza e risorse umane, puntando tra le altre cose all’eccellenza dei servizi sul territorio quale «volano per lo sviluppo del tessuto locale» .