Aimag vuole Unieco Ambiente. I sette soci mantovani verso il sì
Il sindaco di Poggio Rusco Zacchi: prima di Natale il via libera di tutti i consigli. Avremo impianti per offrire alle nostre imprese servizi che ora non hanno
Sandro Mortari
MANTOVA. Aimag, la multiutility di 14 Comuni modenesi e 7 mantovani della bassa, vuole rafforzarsi sul versante dei rifiuti. Per questo punta a partecipare alla gara per l’acquisto della Divisione ambiente di Unieco, colosso reggiano della cooperazione in liquidazione coatta amministrativa. Per farlo, però, necessità dell’ok dei Comuni soci.
A darlo dovranno essere i consigli comunali anche di Borgocarbonara, Moglia, Poggio Rusco, Quistello, Borgo Mantovano, San Giacomo delle Segnate e San Giovanni del Dosso. «Noi mantovani ci siamo già riuniti e abbiamo dato il via libera alla partecipazione - annuncia Fabio Zacchi, sindaco di Poggio Rusco e portavoce degli altri sei colleghi - Prima di Natale i rispettivi consigli comunali si esprimeranno in questo senso. E se anche uno dicesse di no non bloccherebbe l’operazione».
Un punto tiene a precisare: «Il patto di sindacato tra i 21 Comuni soci che detengono il 65% di Aimag (il resto è di Hera, 25%, Fondazione Cassa di Carpi, 7,5% e Fondazione Cassa di Mirandola, 2,5%, ndr) ha messo dei vincoli alla partecipazione della società al bando, e cioè l’operazione non potrà indebitarla a scapito dell’erogazione dei servizi ai Comuni e dovrà essere dimostrato che l’acquisizione di nuovi impianti e di nuove attività genereranno valore per il territorio dei Comuni. Una volta avuto l’ok dalle aule Aimag potrà accedere ai dati di Unieco e formulare la sua offerta che, ad oggi, ancora non c’è».
Se Aimag acquisisse la Divisione ambiente di Unieco si troverebbe a gestire impianti di smaltimento rifiuti in Emilia, Piemonte, Marche e Toscana. Lo farebbe attraverso la partecipazione in 19 società che gestiscono 39 impianti operativi, di cui 19 di proprietà. «È ovvio - dice Zacchi - che la società avrebbe impianti che intessano e altri no, visto che il pacchetto è unico, prendere o lasciare. A noi non interessa gestire rifiuti in Toscana o altrove, ma prendere impianti per offrire servizi al nostro territorio che ora non ci sono».
Zacchi è uno dei sindaci che ha criticato duramente le linee guida del piano industriale di Tea, volto a far crescere la multiutility del Comune di Mantova soprattutto nel settore dei rifiuti; come mai Aimag sì e Tea no? «La Tea - risponde - parteciperà a questa gara, anche se non ci ha detto niente. Noi non siamo contrari perché significa che punta a sviluppare nuovi servizi per il territorio. Tra Tea e Aimag c’è una differenza: Tea, rispetto ad Aimag, sullo smaltimento dei rifiuti speciali delle aziende è molto indietro, e tante aziende mantovane si rivolgono altrove. Ripeto, non ci interessa gestire i rifiuti toscani o pugliesi, ma offrire alle imprese mantovane impianti dove possano smaltire i loro rifiuti e trasformarli magari in energia. Questo vorrebbe dire crescere facendo gli interessi del territorio».
Alla gara dovrebbe partecipare anche Iren, la multiutility reggiana, per un risultato che si preannuncia fin da ora molto incerto, in un avvincente risiko alla conquista di mercati sempre più allettanti.
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