A Mantova pediatra imposto dall'Ats: la rabbia delle mamme
La Regione ha cambiato le regole: i medici di nuovo inserimento devono raggiungere i 600 assistiti e tutti i bimbi vengono dirottati nei loro ambulatori. La dirigente del servizio: «Ma se non li raggiunge nell'arco di un anno i genitori possono tornare a scegliere». La protesta dei genitori: «Per noi il disagio di dover percorrere lunghe distanze»
Roberto Bo
MANTOVA. Si chiama pediatra di libera scelta ma al momento, almeno fino alla prossima estate, il medico dei nostri figli lo sceglie l’Ats Val Padana. Galeotto fu l’inserimento a luglio scorso di un nuovo pediatra in due ambiti territoriali (gli ex distretti sanitari) in contemporanea con l’arrivo dell’accordo intergrativo regionale, con tanto di circolare applicativa che ha mandato in fibrillazione decine di mamme e papà che da quel giorno non possono più decidere a chi far visitare i loro bambini. Ma facciamo un passo indietro. In questi giorni alla Gazzetta di Mantova sono arrivare diverse lettere da parte di genitori che lamentano il fatto di non poter più scegliere il pediatra per i propri figli.
LA RABBIA DELLE MAMME
Elisa di Curtatone riferisce infatti che, al momento della richiesta di un pediatra per una coppia di gemelline, allo sportello dei poliambulatori di via Trento gestiti dall’Asst, ma dietro regole impartite dall’Ats Val Padana e quindi dalla Regione, si è vista assegnare d’imperio una pediatra di San Giorgio. «Nulla contro la nuova pediatra che non ha nessuna colpa di tutto ciò, ma ho rifiutato – spiega Elisa – e per il momento andiamo a pagamento. Io avevo chiesto un pediatra già conosciuto e più vicino a casa nostra ma mi è stato risposto che non si può, nonostante quello da me richiesto non abbia ancora raggiunto il tetto massimo. Perché questa ingiustizia?» Stesso sfogo da parte di Andrea e Linda, la cui figlia è stata anche lei dirottata alla pediatra di San Giorgio e quindi distante dal loro comune di residenza.
LA NUOVA CIRCOLARE
Ma che cosa dice la nuova circolare entrata in vigore nel luglio scorso e che al momento dirotta tutti i bambini che vivono nell’ambito di Mantova (ex distretto)in quel di San Giorgio? Per quanto riguarda i pediatri di libera scelta, quelli che una volta erano i sei distretti sanitari oggi sono stati sostituti dagli ambiti, pur avendo mantenuto la stessa conformazione geografica. Ora la circolare recita che quando c’è un pediatra di “nuovo inserimento” (il caso della dottoressa di San Giorgio) in un ambito, i pazienti (bambini) non potranno scegliere altri pediatri fino a quando il neo-inserito non ha raggiunto i 600 assistiti, oppure fino al trascorrere di un anno dal nuovo inserimento. Esistono però due eccezioni a questa nuova normativa: i ricongiungimenti familiari (il secondo figlio segue il pediatra del primo figlio) e le reiscrizioni degli iscritti a termine (bambini stranieri con permesso temporaneo che possono reiscriversi dallo stesso pediatra).
LA SOLUZIONE
«Attenzione però – spiega la dottoressa Cecilia Donzelli, direttore facente funzione dell’unità operativa complessa di Cure primarie e continuità assistenziale dell’Ats Val Padana – credo che la dottoressa di San Giorgio, professionista tra l’altro molto preparata con una lunga esperienza alle spalle, abbia già raggiunto una buona quota di assistiti e quindi arriverà ben presto a 600. Dopodiché tutti potranno tornare a scegliere liberamente il pediatra. Se il tetto non dovesse essere raggiunto in tempi brevi nel frattempo passerà un anno e tutto tornerà come prima».
Il tetto degli altri pediatri attualmente è fissato a 1.400 assistiti. Nell’ambito di Mantova gli specialisti in malattie dei bambini sono in totale 14 (40 in tutta la provincia) e hanno ambulatori tra Mantova, San Giorgio, Porto Mantovano, Roverbella, Castel d’Ario, Rodigo, Borgo Virgilio e Marmirolo. I pediatri di nuovo inserimento al momento sono due: uno a San Giorgio (ambito di Mantova) e l’altro con ambulatorio a Castel Goffredo e Ceresara (ambito di Asola). «Ma per il momento – spiega la dottoressa Donzelli – abbiamo ricevuto solo segnalazioni da parte dei genitori che risiedono nell’ambito di Mantova».
ESCLUSI I MEDICI DI MEDICINA GENERALE
Restano esclusi dalla circolare regionale i medici di medicina generale (di famiglia), attualmente più di duecento, nonostante all’appello ne manchino circa una trentina regolarmente coperti con incarichi provvisori perché i bandi di assegnazione vanno perlopiù deserti. Il vuoto si crea in questi anni a causa dei tanti pensionamenti e per lo scarso turnover dovuto alla mancanza di specialisti abilitati dopo il corso di formazione a numero chiuso.
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