Pari opportunità e ricordi: la Bonetti incontra il suo paese
«Mi sento molto a casa, ho vissuto qui i momenti più importanti della mia vita». E un grazie della comunità è andato anche a monsignor Egidio Faglioni
Valentina Gobbi
ASOLA. Amore, violenza sulle donne, pari opportunità. Questi i temi trattati all’auditorium Banca Cremasca e Mantovana Credito Cooperativo nell’incontro “Perchè Famiglia oggi” che ha visto in cattedra il ministro alle pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti, e monsignor Egidio Faglioni. . L’auditorium era gremito di persone per il primo incontro organizzato dall’associazione Culturale Asola Impegno Comune nata recentemente e formata in parte dai componenti della minoranza politica locale.
Ad aprire l’incontro l’ex sindaco Raffaele Favalli che ha sottolineato «l’impegno nel fare qualcosa di positivo, di importante. Questo è per l’associazione il primo incontro. Il nostro obiettivo come associazione: offrire qualcosa al nostro territorio. Avere questo dibattito, questa sera, ci darà la possibilità di creare nuovi stimoli, di stare insieme, di fare qualcosa di davvero importante. Come associazione faremo sicuramente anche altro in futuro, stiamo prendendo una struttura». Non è mancato, poi, prima dell’inizio del dibattito moderato dalla consigliera Francesca Zaltieri e della collega Luisa Genevini, la proiezione di un video rappresentante una giovane Elena Bonetti durante il periodo nel quale era inserita nel gruppo scout locale. Momenti condivisi con molti dei presenti, che hanno gioito, emozionati, di fronte alla televisione il giorno del giuramento in presenza del presidente Sergio Mattarella.
Parlando di monsignor Faglioni: «Siamo fieri e orgogliosi di aver camminato lungo la strada con lui per un certo periodo. Don Egidio è stato un sacerdote che ha vissuto con e in mezzo alla comunità asolana, ha lavorato molto per la chiesa del nostro territorio, ha seguito temi come quello del matrimonio e non si è mai dimenticato delle solitudini della nostra comunità» ha detto Francesca Lamberti Zanardi.
«Mi sento molto a casa, ho vissuto qui i momenti più importanti della mia vita. Ad Asola ci sono i ricordi con il gruppo scout e quelli legati alla mia famiglia, che tutt’ora vive qui. E ad Asola ho svolto gli studi al liceo - racconta il ministro - Quando sono stata chiamata per assumere questo incarico mi sono chiesta il perché avessero scelto proprio me: che cosa volevano io facessi. Poi sono arrivata e ho capito che in realtà in quello che stavo iniziando a svolgere c’era tutta la mia storia. Il mandato “Pari opportunità e famiglia” in realtà è chiarissimo da parte dell’azione politica. Se noi prendiamo atto della diversità di ognuno e di questo riusciamo ad averne rispetto, ci potrebbero essere le basi per creare l’universalità di tutti i diritti garantiti. Tra uomo e donna in Italia, così come in altre parti del mondo, questo non avviene, così come per altre minoranze. E tutto questo deve cambiare e noi dei passi in questa direzione li stiamo facendo».
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