Un mini reparto antinfluenza, dieci letti sino a fine marzo
La struttura al quinto piano del blocco A del Poma ospiterà i pazienti con complicanze da virus. Il potenziamento grazie ad uno stanziamento regionale di quasi 300mila euro
Roberto Bo
MANTOVA. Torna al Carlo Poma per il terzo anno consecutivo il mini reparto ad hoc per affrontare l’emergenza influenza che quest’anno si preannuncia particolarmente aggressiva.
Grazie ad uno stanziamento regionale di quasi 300mila euro dato in dotazione all’Ats della Val Padana (Mantova e Cremona) al Poma sono stati ricavati dieci posti letto in più al quinto piano del blocco A dal 16 dicembre al 31 marzo.
Il provvedimento è stato adottato per fare fronte all'influenza e prevede che gli ospedali dotati di pronto soccorso e Dea (dipartimento di emergenza e accettazione) possano richiedere un ampliamento temporaneo dei posti letto per fare fronte ai maggiori accessi nel periodo dell’epidemia influenzale. I 10 posti letto in più gestiti dalla Medicina generale nelle ore diurne e dalla guardia dipartimentale nelle ore notturne accoglieranno i casi più delicati a cui potrebbero andare incontro soprattutto gli anziani, la categoria che insieme ai bambini con particolari fragilità risulta più esposta al rischio di complicanze. Prima dell’arrivo del mini reparto, in caso di necessità venivano aperti di volta in volta due letti aggiuntivi nei vari reparti.
«Abbiamo stanziato 4 milioni di euro per aumentare, fino al 30 marzo prossimo, il numero dei posti letto negli ospedali lombardi e rispondere in modo adeguato alle patologie legate all'influenza e alle variazioni climatiche». Così il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e l'assessore regionale al Welfare Giulio Gallera, illustrando i contenuti del provvedimento approvato dalla giunta regionale in relazione alla campagna contro l'influenza. «Il provvedimento rappresenta un atto di attenzione specifico e particolare – sottolinea Fontana – soprattutto nei confronti dei cittadini più fragili, per i quali una semplice influenza potrebbe determinare conseguenze più serie. I nostri ospedali potranno prendersi cura di queste persone, rassicurarle e fornire l'assistenza di cui necessitano».
«Questo stanziamento straordinario riguarda soprattutto le strutture di pronto soccorso – spiega Gallera – e garantisce la possibilità di accogliere un maggior numero di pazienti in stato di ricovero nei vari reparti o di osservazione temporanea. Si tratta di una risposta concreta al rischio di sovraffollamento delle corsie».
Il calcolo è stato eseguito in proporzione al numero degli accessi avvenuti lo scorso anno: Ats Val Padana: 294mila euro; Ats Città Metropolitana di Milano: 1,47 milioni; Ats Insubria: 545mila euro; Ats Montagna: 147mila euro; Ats Brianza: 402mila euro; Ats Bergamo: 410mila euro; Ats Brescia: 506mila euro; Ats Pavia: 226mila euro.
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