Mantova, espulsioni quasi raddoppiate per gli immigrati pericolosi
Nei primi 11 mesi del 2019 le persone costrette a lasciare il territorio nazionale sono state 124 contro le 73 dell’intero 2018

MANTOVA. Più espulsioni – quasi il doppio dell’anno scorso – e un pugno che è sì di ferro, ma anche pronto ad aprirsi e diventare mano aperta che accoglie.
È questa la fotografia che accompagna idealmente i dati riguardanti le espulsioni da Mantova di persone straniere nell’anno che sta per terminare.
Nei primi 11 mesi del 2019 gli immigrati costrette ad abbandonare il territorio nazionale sono stati 124 contro i 73 dell’intero 2018. Un incremento significativo che segna un cambio di passo deciso in piazza Sordello. «Chi non ha titolo per stare qui – spiega il questore Paolo Sartori – deve lasciare il nostro Paese, è semplice. Questo però non vuol dire che ci sia un accanimento verso le persone che perdono il posto di lavoro e che quindi non possono rinnovare il permesso di soggiorno: ogni caso è a sé, ciò su cui non si può transigere è la fermezza verso l’individuo che delinque: in quel caso viene accompagnato su un aereo diretto alla nazione di origine».
Delle 124 espulsioni firmate in Questura, 72 sono avvenute con la cosiddetta presa in carico e cioè con l’accompagnamento in aeroporto o in alcuni casi ad un Centro di permanenza per il rimpatrio, tappa intermedia prima del ritorno in patria.
Il 17 dicembre Sartori ha preso tale provvedimento per un 27enne del Gambia, pluripregiudicato che pochi giorni fa è stato scarcerato dalla casa circondariale di via Poma dove era finito per spaccio. «Chi si macchia anche di piccoli reati è facile preda della malavita organizzata – dice ancora il questore – e quindi rimpatriare profili simili è anche una forma di prevenzione».
Oltre al capitolo espulsioni, nel bilancio annuale della Questura spicca anche un secondo dato che certifica l’impegno quotidiano degli uomini di Sartori: da gennaio a novembre in totale sono 372 i permessi di soggiorno revocati e le domande di rinnovo rifiutate. Impietoso il confronto con il 2018 quando il numero definitivo era stato 256.
Il 17 dicembre Sartori, tra l’altro, ha deciso altre 21 revoche per «cittadini extracomunitari che a seguito della commissione di reati di diversa tipologia e gravità, non posseggono più i requisiti per soggiornare legalmente sul nostro territorio nazionale e nell’area Schengen. Costoro hanno a disposizione 14 giorni per far rientro in patria, in caso contrario verranno espulsi e rimpatriati» si legge in una nota della Questura.
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