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I navigator al lavoro. Già 377 i convocati e 126 i patti stipulati

Individuate le persone a cui verrà proposto un lavoro. E per chi non accetterà stop subito al sussidio dello Stato

Sandro Mortari
1 minuto di lettura



MANTOVA. L’anno che verrà sarà quello decisivo per i navigator e per chi percepisce il reddito di cittadinanza. Sta, infatti, venendo a maturazione la condizione principale per avere il sussidio dallo Stato: essere disponibili a lavorare e pronti a occupare il posto che verrà offerto proprio da quelle figure create appositamente dalla legge.

I navigator nel Mantovano hanno cominciato a operare da metà ottobre scorso nei quattro centri per l’impiego della Provincia. Sono sedici e sono stati distribuiti nove a quello di Mantova, tre a quello di Castiglione delle Stiviere, tre a quello di Suzzara e uno a quello di Viadana (il Centro di Ostiglia è ormai chiuso da tempo). Tutti hanno seguito un percorso di formazione ad hoc organizzato da Palazzo di Bagno, dopodiché hanno cominciato a lavorare sul campo affiancati al personale dei Centri per l’impiego.

A questo punto hanno iniziato l’attività per la quale sono stati assunti da Anpal servizi, l’agenzia nazionale per l’avviamento al lavoro. E cioè, trovare un’occupazione a chi percepisce il reddito di cittadinanza ed è in condizione di lavorare. Così i navigator, alcuni mantovani, altri provenienti da Sicilia, Sardegna, Campania, Basilicata, Calabria e Lazio, hanno cominciato a incontrare le persone per stipulare i cosiddetti patti di servizio, preludio all’ingresso nel mondo del lavoro.

Tra i compiti dei navigator ci sono, appunto, il caricamento dei nominativi dei richiedenti il reddito di cittadinanza sugli appositi portali e la convocazione dei candidati. Finora i colloqui sono stati 377 e 126 i patti di servizio stipulati. Con l’anno nuovo arriveranno le prime proposte di lavoro che gli interessati dovranno stare attenti a non rifiutare, pena l’interruzione del sussidio. Il patto di servizio consiste nella mappatura delle competenze di ogni candidato, nell’impegno a seguire corsi di formazione e ad attivarsi, appunto, per la ricerca di un’occupazione, a controllare i portali dove vengono segnalati posti di lavoro.

Solo chi sottoscrive il patto di servizio continuerà ad avere il reddito di cittadinanza, a tutti gli altri verrà sospeso. Coloro che non sono dichiarati idonei e, quindi, esonerati dai colloqui, saranno indirizzati ai rispettivi Comuni in modo che si attivino per un’eventuale assistenza economica.

Dagli ultimi dati che risalgono ai primi di novembre, nel Mantovano i nuclei familiari che percepiscono il reddito di cittadinanza sono 4.603, per un totale di 11.152 persone. Non tutte sono abili al lavoro: tocca proprio ai navigator individuarle.
 

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