Un avvocato acquista lo storico bar da Gino. «L’ho fatto per affetto»
Sandro Mortari
MANTOVA. L’affetto verso un pezzo di storia della città. Ecco che cosa ha spinto l’avvocato Davide Pini a imbarcarsi in una avventura imprenditoriale distante anni luce dalla sua abituale professionale. «Ho rilevato il bar da Gino in Pradella» annuncia con orgoglio, consapevole di aver salvato anni di storia vissuta in un luogo dove è passata tanta varia umanità mantovana negli ultimi sessant’anni e più.
Il Baby bar, questo il suo vero nome anche se per tutti era , ed è, il bar “da Gino”, era stato aperto nella prima metà degli anni cinquanta da Gino Guaiatelli in corso Vittorio Emanuele, accanto all’allora cinema Andreani. Qualche mese fa Gino è venuto a mancare e per un po’ il futuro del vecchio bar è rimasto avvolto nell’incertezza che volgeva di più verso il pessimismo di una sparizione.
«Il patrimonio di Gino - spiega Pini - è andato alla figlia che, però, non vive a Mantova. Era un peccato che tutto quello che questo locale aveva rappresentato negli anni svanisse». Ecco l’idea folgorante: rilevare tutto, muri, licenza e persino i brevetti dei mitici cocktail di Gino e continuare l’attività affidandola a gente altrettanto in gamba del fondatore. «Non avrei certo fatto io il barista - sorride l’avvocato - ma mi dispiaceva che si chiudesse così. Mantova senza il bar da Gino è come Milano senza Duomo. Così ho deciso di acquistarlo per tenerlo aperto e valorizzarlo». L’ha affidato a due ragazze assunte proprio per portare avanti tutto quel capitale di ricordi e di imprenditorialità.
«Abbiamo fatto tutto per tempo - dice il nuovo proprietario - tanto che abbiamo tenuto aperto per la Vigilia e Natale per poi proseguire la normale attività». Quindi, si riparte. «Era un peccato - insiste Pini - che si perdesse tutto quel bagaglio di ricordi e di sensazioni che rappresentava quel bar. Stiamo provando a tenerlo vivo per tutti i mantovani».
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