Un’altra domenica con la Natività, il vescovo Busca a Piubega: «Qui il Vangelo»
Il sole bacia la prima di Grazie: c’è anche un madonnaro. E a San Biagio arrivano anche tanti stranieri
Rita Lafelli e Luca Scattolini
MANTOVA. Domenica 29 dicembre è stata un’altra giornata all’insegna dei presepi viventi.
A Piubega la nuova rappresentazione è stata impreziosita dalla visita del vescovo Marco Busca, e ha fatto registrare un nuovo afflusso di presenze (7mila). Accompagnati dal sindaco Maria Cristina Zinetti, c’erano i parlamentari Andrea Dara e Anna Lisa Baroni. «Non ritenetevi figuranti, ma predicatori» ha detto Busca ai volontari, riempiendoli di gioia.
A Grazie l’ottava edizione è nata sotto una buona stella. La prima rappresentazione, sul sagrato del santuario, è stata baciata dal sole e da un successo strepitoso, suggellato dagli applausi di centinaia di persone. Il pubblico, rapito dall’incantevole atmosfera, ha seguito dall’inizio alla fine la rievocazione della nascita di Gesù, trattenendosi sul piazzale della basilica per oltre un’ora. L’iniziativa, orchestrata dal comitato Antico Borgo con la collaborazione della Pro Loco ed il patrocinio del Comune, ha visto protagonisti oltre sessanta figuranti di tutte le età. Tra questi gli allievi della scuola materna, che hanno vestito i panni di dolci agnellini, al fianco di vere pecorelle.
In apertura il sindaco Carlo Bottani ha ringraziato i volontari per l’impegno. Subito dopo, turisti, pellegrini e residenti sono stati catapultati indietro nel tempo, alla riscoperta dei valori intramontabili che accompagnano la nascita di Cristo. Fratellanza, amore universale e fede. Particolarmente toccante il momento della consegna dei doni a Gesù bambino, con tutti i figuranti a raccogliersi in ginocchio davanti alla capanna della Natività. Punti di forza del presepe vivente di Grazie, la meticolosa ricostruzione degli abiti dell’epoca e degli antichi mestieri, rievocati dai figuranti nelle nove casette installate sul piazzale. In scena anche degli attrezzi d’antiquariato, tra cui la gramola. Grande novità di quest’anno la presenza di un madonnaro, che ha dipinto sul sagrato, divenendo parte integrante del presepe. La rappresentazione, diretta da Paola Chiari ed Oliva Furlani, è stata scandita dalla lettura di poesie e brani biblici ed accompagnata da un piacevole sottofondo musicale. Il presepe di Grazie tornerà il 6 gennaio.
Nuova rappresentazione anche di “notte di luce”, il presepe vivente di San Biagio di Bagnolo San Vito, alla 27esima edizione. La giornata ha visto 130 figuranti di Bagnolo, Mantova, Borgo Virgilio, Roncoferraro e Viadana, impegnati nella rievocazione di oltre 60 attività dell’epoca. I visitatori hanno potuto ammirare manufatti e oggetti d’artigianato tra capanne e antichi mestieri e ristorarsi, con una piccola offerta libera, con un bicchiere di vin brulé o di the caldo, o con un pezzo di focaccia calda. Poi si è svolta la sacra rappresentazione della natività di Gesù con i vari episodi come l’annunciazione, la visita di Maria ad Elisabetta, l’annuncio dell’angelo a Giuseppe, la nascita di Gesù e l’arrivo dei pastori.
«L’affluenza è sempre in aumento rispetto alle scorse edizioni ma l’unico numero certo è quello dei figuranti, 350, che si alternano nelle varie giornate – dice il promotore Maurizio Riccadonna – i visitatori arrivano anche da Verona, Brescia, Modena, Reggio Emilia, Parma e Milano. La nostra fortuna è la vicinanza al casello autostradale e all’outlet, ma anche il passaparola serve».
«Tanti sono stati invogliati a partecipare vedendo le immagini in Rete – dice il parroco, don Mirko Frignani – tra i partecipanti noto con piacere giovani e persone anche di altre religioni». L’evento verrà replicato il 5, 6 e 12 gennaio.
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