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Ora il rinvio è ufficiale: l’emergenza sismica terminerà a fine 2021

Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto Milleproroghe Senza posticipo si rischiava di bloccare la ricostruzione

Giorgio Pinotti
1 minuto di lettura

BASSO MANTOVANO. L’emergenza sisma verrà prorogata di un altro anno: il nuovo termine è il 31 dicembre del 2021. La misura spunta nel decreto Milleproroghe, legato alla legge di bilancio e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 30 dicembre. Il decreto legge è stato firmato dal capo dello Stato Sergio Mattarella e tra le altre misure si occupa anche dell’emergenza sisma che interessa l’Emilia e alcuni Comuni del Basso Mantovano.

«Il termine di scadenza dello stato di emergenza conseguente agli eventi sismici del 20 e 29 maggio 2012, è ulteriormente prorogato al 31 dicembre 2021 al fine di garantire la continuità delle procedure connesse con l’attività di ricostruzione», così si legge nel testo del decreto Milleproroghe. L’apertura è arrivata dopo una iniziale freddezza del Governo sul tema.

Infatti la richiesta di allungare i termini dello stato d’emergenza era in piedi da tempo, ma in un primo momento era sembrato che l’Esecutivo non fosse disponibile a prorogare lo stato di emergenza. Una decisione che avrebbe potuto mettere in crisi l’attuale sistema che risulta ormai rodato, a sette anni dal sisma. Sarebbe rimasto incerto il modo di gestire la ricostruzione. Sarebbe stato probabilmente necessario mettere in piedi una struttura alternativa che avrebbe portato a termine quanto messo in piedi dalla Struttura commissariale.

Va precisato infatti che, nel cratere mantovano, la ricostruzione va avanti ma non è terminata. La situazione è positiva per quanto riguarda la ricostruzione degli edifici privati, a cui era stata data la priorità, ma per quanto riguarda la ricostruzione del patrimonio edilizio pubblico molti lavori, anche di entità importante, devono ancora partire. Basti pensare al recupero dei municipi di Poggio Rusco e Quistello.

Ci sono poi altri interventi che sono alla fase di progettazione e devono ancora ottenere il finanziamento definitivo dalla Struttura commissariale. Recentemente era arrivata la decisione di reinvestire i fondi residui sempre nella ricostruzione. Senza contare che i cantieri degli edifici privati hanno a disposizione fino a tre anni, che possono diventare cinque con una proroga, per concludere i lavori dal momento in cui viene riconosciuto il contributo.

Fasi che devono essere seguite dai tecnici aggiunti per l’erogazione degli stati d’avanzamento dei lavori. Lo spostamento in avanti dello stato d’emergenza dovrebbe consentire di continuare a gestire l’intero processo con il sistema attualmente operativo.

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