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Mantova, volontari contro la solitudine: in sei assisteranno 60 anziani

Via al piano del Club 3 età: ogni giorno personale formato sarà a casa di over 70. Il presidente Luciano Tonelli: «Ci siamo resi conto che le telefonate sono utili ma non bastano»

Nicola Corradini
1 minuto di lettura
(ansa)

MANTOVA. Sei volontari e un infermiere pronti ad assistere, a domicilio, una ventina di anziani soli in difficoltà. Il servizio, offerto gratuitamente dall’associazione Club tre età di Borgo Pompilio, entrerà in funzione da oggi. Un servizio, certo, ma forse la parola più adatta per definire questa iniziativa dell’onlus di via Indipendenza, sarebbe “progetto”. Perché si prevede che per la fine di gennaio, massimo inizio di febbraio, gli anziani seguiti a domicilio saranno complessivamente una sessantina e forse qualcuno in più.

«Va precisato che i nostri volontari, adeguatamente formati, non andranno dalle stesse persone ogni giorno – spiga il presidente del Club, Luciano Tonelli – in effetti tra gli anziani che fanno riferimento al club e sono inseriti in questo programma, quelli che hanno la necessità di una visita quotidiana o comunque frequente sono solo alcuni. Resta tuttavia una grossa fetta di persone over 70 che sono parzialmente autonome ma per le quali la presenza settimanale di un volontario conosciuto può risultare molto utile».

Ma come funzionerà il servizio? E cosa cambia rispetto a diverse altre forme di assistenza domiciliare? «Ovviamente non facciamo concorrenza ad alcuno e il progetto è stato concordato con l’assessorato al welfare con cui siamo da sempre in contatto – dice Tonelli – Siamo partiti dalla constatazione che le telefonate quotidiane e le visite periodiche agli anziani che seguiamo, sono strumenti utili ma non sufficienti. Si tratta di avere un rapporto più diretto e prolungato. Perciò le nostre volontarie faranno quattro visite al giorno: due al mattino e due al pomeriggio. Resteranno a casa degli assistiti innanzitutto per raccogliere le loro esigenze, i loro problemi e a volte le loro paure. Poi si controlla che assumano regolarmente gli eventuali farmaci prescritti dai medici, che si rechino alle visite, che mangino con regolarità e via dicendo. Abbiamo anche un infermiere che si reca a domicilio per piccole ma importanti necessità, quale ad esempio fare le iniezioni. Ovviamente tutti gli altri servizi come l’accompagnamento protetto o le telefonate a casa o le iniziative di aggregazione nella sede continuano regolarmente».

Ma chi sono i volontari che ogni giorno busseranno alla porta degli uomini e delle donne over 70 che hanno chiesto o accettato di buon grado di entrare nel progetto, per affiancarli e ascoltarli? «Sono sei donne – spiega Tonelli – alcune lavorano altre sono da poco in pensione. Abbiamo ad esempio un’insegnante di sostegno che dopo aver svolto il suo lavoro a scuola si rende disponibile per questa attività. L’età media dei volontari, in ogni caso, è sulla cinquantina. E contiamo di aumentare il numero di persone formate per svolgere questo servizio».


 

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