Mantova: così cambierà aspetto il parco del Te, una grande arena verde al posto dei campi
Il sindaco Palazzi: "Entro il 2024 e spendendo 8 milioni di euro daremo alla città un parco urbano per le famiglie e gli sportivi"
Sandro Mortari
MANTOVA. «Era un sogno e oggi è un progetto» dice il sindaco Mattia Palazzi nello Spazio Te mentre illustra lo studio di fattibilità per la riqualificazione del Parco Te. Il sogno è quella grande arena verde in cui verrà trasformata l’area che si estende dallo stadio Martelli fino all’Esedra, su cui oggi ci sono i due campi di allenamento del Mantova calcio.

Un progetto che «ricucirà il tessuto del Palazzo con il resto della città per porre fine, una volta per tutte, al disordine paesaggistico e funzionale di oggi», e che «esalterà la bellezza della reggia gonzaghesca e darà ai cittadini un grande parco urbano» aggiunge il primo cittadino.


Quattro anni
Che promette la nuova veste dell’area in quattro anni: «Il 2020 – spiega – sarà dedicato alla progettazione definitiva e allo spostamento dei due campi di calcio, che completeremo nel 2021, e poi tre anni per finire il tutto. Procederemo per stralci. Serviranno 8 milioni di euro, uno lo abbiamo già messo nel bilancio 2020. Il resto lo sto già cercando. Questo progetto potrebbe trovare risorse in tre direttrici: ambientale, visto che prevede la piantumazione di oltre 400 nuovi alberi, storico-paesaggistico data la vicinanza a Palazzo Te e sportivo perché, alla fine, sarà un grande parco urbano sul modello di quelli delle città europee frequentato da famiglie, bambini, scuole e persone che vogliono fare attività all’aria aperta».

Col sindaco a presentare lo studio di fattibilità, già inserito nel piano opere pubbliche 2020, ci sono il progettista, l’architetto Emanuele Bortolotti, di Ag&P greenscape srl di Milano, società specializzata nelle progettazioni verdi, l’assessore ai lavori pubblici Nicola Martinelli e il sovrintendente Gabriele Barucca con cui è già in corso uno scambio di idee per arrivare ad una progettazione definitiva che tenga conto della delicatezza della zona coinvolta.

«La nostra è una sfida - dice Bortolotti e il primo tema è quello di riempire quel vuoto urbano, senza funzioni, che oggi è la zona attorno a Palazzo Te». Di qui l’idea di preparare un progetto di trasformazione di quell’area per farne un parco che «sia una risorsa per la città».

Progetto natura
Nasce, così, «il progetto natura», dove il verde è protagonista». Per raggiungere l’obiettivo il progettista ha pensato ad una grande arena verde che «sarà un elemento di identità e attrattivo». Prenderà il posto dei due campi da calcio (verranno recuperati al Migliaretto: quelli attuali del San Pio X saranno rifatti in sintetico e utilizzati anche che dal Mantova) e avrà un anello rialzato che sarà la «pista» per chi vorrà fare jogging o, semplicemente, il camminamento su cui passeggiare attorno al verde (richiamerà il tracciato del vecchio ippodromo).

A delimitarlo saranno «venti stanze verdi» da 20 metri quadrati ciascuna, alberi messi a dimora in modo tale da ricavare dei cerchi, «riempiti di funzioni, come giochi per i bambini, attrezzature per il fitness e per eventi culturali e didattici».

Questi anelli fungeranno anche da zone d’ombra con tanto di panchine. Alle due estremità ci saranno due semi-anelli che richiamano l’Esedra del Te: «Potranno ospitare concerti». C’è anche l’ipotesi di innalzare una struttura per i servizi come i bagni, un bar, magazzini e l’info point turistico, in modo da rendere presidiata una zona che sarà anche tutta illuminata (compreso l’anello pedonale) e sorvegliata da telecamere. Tutta la parte dei 20 anelli e dei due semi-anelli digraderà verso il cuore dell’arena con due gradoni o altre ondulazioni che creeranno l’effetto anfiteatro.


L’arena sarà attraversata da un percorso fiorito fatto di tante aiuole, mentre è previsto anche un orto botanico a fianco dell’Esedra. «Con le 400 nuove piante – ricorda il progettista – avremo una cortina di alberi che nasconderà completamente alla vista lo stadio Martelli, tutta l’area della bocciofila e del parcheggio e il profilo della città».

Nuovo ingresso
Il progetto prevede anche la riqualificazione di viale Te, Aquile comprese, con un grande filare di alberi da Porta Cerese fino all’Esedra, a cui verranno tolti gli alberi che oggi la nascondono, mentre in fase di progettazione si affronterà anche il problema dell’accesso allo stadio durante le partite, in modo da evitare che le auto, come oggi, escano dalla zona passando davanti a Palazzo Te. Il luna park di Sant’Anselmo rimarrà, anche se lontano dall’Esedra, «ma va aggredito il nodo burocratico che ci impedisce di utilizzare il Migliaretto» ricorda Palazzi.


Un problema potrebbe rivelarsi la manutenzione: «Proprio per evitarlo – dice Palazzi – coinvolgeremo il consorzio florovivaisti di Canneto, gente esperta, oltre a Mantova Ambiente». Soddisfatto il sovrintendente Barucca, anche se non ha nascosto di «aver già rappresentato al progettista alcune criticità, comunque risolvibili». E aggiunge: «Dobbiamo restituire alla città il sogno di bellezza e di potenza che i Gonzaga avevano fatto con Palazzo Te, connettere questa zona alla città e recuperare un luogo verde che dovrà diventare identitario».




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