In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni

Esenzione dal ticket e bonus a ostacoli: in 173 allo sportello dello Spi Cgil

Nel 2019 cambia l’identità dell’utenza: crescono gli anziani Gli addetti: «Procedure complesse e quasi tutte online»

1 minuto di lettura

MANTOVA. Aperti nel 2016 per offrire risposte agli anziani smarriti di fronte alla mutevole normativa socio-sanitaria, nel corso del tempo gli sportelli sociali del sindacato pensionati Cgil hanno intercettato un disorientamento più largo, l’ansia alimentata da una burocrazia che spesso maschera e scoraggia diritti e agevolazioni.

Dati alla mano, il numero di accessi agli sportelli sociali dello Spi nel 2019 è allineato a quello del 2018 (173 su 186), ma nell’arco di un anno è cambiata radicalmente l’identità dell’utenza, con il relativo bagaglio di esigenze e richieste. Se nel 2018 il 61,8% degli accessi era rappresentato da utenti tra i 18 e 60 anni, e il 36% dalla fascia 60-85 anni, nel 2019 le proporzioni si sono praticamente rovesciate: 43% per la fascia 18-60 (–18,8%) e oltre il 50% per la fascia 60-85, percentuale alla quale va aggiunto il 6% degli over 85 (nel 2018 fermi all’1%). L’aumento più robusto si segnala per le fasce 65-75 (+8,9%) e 75-85 (+7,2%).

[[(gele.Finegil.StandardArticle2014v1) Vite ai margini: storie di solitudine e disoccupazione senza lieto fine]]

«A determinare quest’inversione di tendenza sono stati due fattori – spiegano Enrica Chechelani ed Emma Ongari dello Spi Cgil di Mantova – l’entrata in vigore del reddito di cittadinanza e la necessità delle fasce più anziane di ottenere l’esenzione dal ticket. Pratica complicata, quest’ultima, che ha creato parecchi dubbi e difficoltà. I nostri sportelli sociali sono stati in prima linea in quest’attività che ha interessato, ovviamente gli over 60». Tradotto in percentuale, le richieste di aiuto per ottenere l’esenzione dei ticket sono aumentate del 18%. Che c’entra il reddito di cittadinanza? C’entra perché ha dirottato l’utenza più giovane verso i Caaf, dove si compilano le pratiche per il contributo.

Altro dato che emerge dall’analisi dell’attività degli sportelli nel 2019, è la drastica diminuzione degli accessi da parte dei cittadini stranieri. Mentre si conferma un’altra problematica, la difficoltà da parte degli utenti di ottenere i bonus messi a disposizione da Regione Lombardia. «Si tratta di procedure complesse e quasi tutte online – spiegano ancora dallo Spi – Per i nostri utenti è molto difficoltoso ottenerli, e per noi è impossibile accedere al portale della Regione per conto degli utenti che avrebbero diritto ai bonus. Il risultato è che molti fondi sono fermi e inutilizzati». Un esempio per tutti: per il bonus scuola sono fermi circa 100 milioni di euro. Mica briciole. —


 

I commenti dei lettori