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Mantova, Torre della Gabbia in ritardo per problemi all’ascensore: l’apertura slitta ad aprile

L'assessore Martinelli: in sovrintendenza il progetto per l’impiantistica. Ci serve più tempo, ma il monumento è chiuso da secoli

Sandro Mortari
1 minuto di lettura

MANTOVA. Doveva essere aperta a Natale ma, forse, non lo sarà nemmeno a Pasqua. La Torre della Gabbia dà qualche grattacapo all’amministrazione comunale. I lavori di restauro continuano, ma al rallentatore per problemi tecnici.

Il sindaco Mattia Palazzi, vistando il cantiere ai primi di agosto dell’anno scorso, aveva annunciato che il monumento sarebbe stato visitabile a Natale. Cinque mesi dopo l’assessore ai lavori pubblici Nicola Martinelli ammette: «Occorrono tre mesi in più di lavori per il sollevatore che consentirà a tutti di salire». Subito dopo, però, precisa: «La Torre è chiusa da secoli, tre mesi in più per riaprirla non sono la fine del mondo».

Il problema del ritardo, dunque, è nell’installazione dell’ascensore che dovrà portare i visitatori sulla terrazza della Torre posta a 52,52 metri d’altezza da cui ammirare un panorama straordinario. Un intervento complicato da realizzare, che da solo costa circa 400mila euro, se si pensa che si dovrà installare in un monumento del Duecento.

Martinelli fa il punto sullo stato dell’arte: «È già stato presentato alla sovrintendenza il progetto definitivo per il riordino del piano terra dove verrà realizzata la predisposizione impiantistica (cavo, fibra, eccetera) necessaria per l’installazione e il funzionamento della macchina elevatrice». L’ascensore è già stato acquistato e, quindi, una volta avuto il via libera della sovrintendenza alla cabina elettrica, si potrà installar lo.

Sui tempi Martinelli si limita a dire che «l’opera sarà terminata ad aprile, invece che a Natale come avevamo previsto». Su quando la Torre potrà essere aperta al pubblico, si è più cauti; l’assessore si dice fiducioso che ciò avvenga entro lo stesso mese di aprile, forse per Pasqua che cade il 12.

L’accesso alla Torre sarà dal numero civico 96 di via Cavour; da qui, girando a destra, si entrerà, dal voltone, nell’ex appartamento dove ci saranno l’ascensore e la biglietteria (il ticket costerà 3 euro e avrà una durata sperimentale sino al 31 dicembre di quest’anno, per verificare l’effettivo afflusso turistico al monumento).

Sull’ascensore potranno salire 5-6 persone accompagnate da un operatore che fungerà anche da guida turistica in grado di illustrare la storia della Torre. Si salirà lentamente per ammirare gli affreschi interni. Sono previste due fermate: alla lanterna, la stanza con quattro finestroni a quota 46,89 metri e una alla terrazza, a 52,52 metri. Salita, visita e discesa dureranno mezzora.

I lavori di restauro sono iniziati nel maggio 2017; a settembre dello scorso anno è stato tolto il ponteggio che oscurava le vetrine sottostanti di via Cavour. Costo dei lavori di recupero 585.359 euro (con l’Iva), a cui vanno aggiunti i 506mila euro serviti per l’acquisto dell’appartamento e i circa 400mila per l’ascensore.

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