Polveri sottili alle stelle doppiato il limite Sette giorni di veleni
Sempre peggio, la qualità dell’aria nel nostro spicchio di pianura: l’ultima rilevazione, datata 16 gennaio, allunga a sette la sequenza di giorni avvelenati, con una concentrazione media di polveri sottili sopra il valore limite di 50 microgrammi per metro cubo. E l’allunga con un valore che spaventa: 97,8 microgrammi.
Di questo passo, lunedì, prossima giornata di controllo, potrebbero scattare le limitazioni temporanee di secondo livello previste dall’Accordo sulla qualità dell’aria. Misure che inaspriscono il blocco dei diesel Euro 4, stoppando anche i veicoli commerciali (dalle 8.30 alle 12.30).
Vero, nelle prime ore di oggi sono previste sulla Lombardia delle precipitazioni diffuse, ma deboli e in rapido esaurimento, mentre «per i restanti giorni condizioni asciutte e prive di precipitazioni, con giornate prevalentemente poco o al più irregolarmente nuvolose». Detto altrimenti, le condizioni saranno neutre rispetto all’accumulo degli inquinanti. Se non favorevoli.
Intanto accelera la discussione sulla reale utilità delle limitazioni al traffico, e si riaffacciano all’orizzonte vecchie ricette come quella di bagnare le strade per neutralizzare le emissioni al suolo provocate dal risollevamento. «Certamente con le strade bagnate le emissioni da suolo sono praticamente nulle, ma solo fino a quando l’asfalto resta bagnato. Se il clima è secco come in questo periodo, e senza piogge, l’effetto è limitato nel tempo» commenta il direttore dell’Istituto sull’inquinamento atmosferico (Iia) del Cnr, Cinzia Perrino.
Secondo l’esperta, i blocchi delle auto «funzionano poco perché agiscono su una sola fonte di emissioni di polveri atmosferiche, su alcune categorie di veicoli e in determinati orari, e, di fatto diminuiscono solo una frazione del Pm10. Ma senza i blocchi la qualità dell’aria sarebbe peggiorata e le concentrazioni sarebbero salite di più». —
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