Mantova, la casa va in fiamme: finiscono in ospedale padre, madre e figlio
Rogo dalla stufa, il vicino ex vigile del fuoco evita il peggio. Dei tre familiari uno è ustionato, gli altri intossicati dal fumo

MANTOVA. Non era ancora l’alba quando al piano di sopra della villetta i coniugi e il figlio si sono svegliati di soprassalto per l’odore di fumo e il crepitio delle fiamme. Provvidenziale il primo intervento di un vicino di casa, vigile del fuoco in pensione, che con l’ausilio di una canna dell’acqua e tre estintori ha evitato il peggio tenendo l’incendio sotto controllo in attesa dell’arrivo dell’autobotte e degli ex colleghi del comando di viale Risorgimento. Sono stati momenti di paura quelli vissuti la mattina del 20 gennaio a Castelletto Borgo, alle porte della città, dai tre componenti di una famiglia. Tutti finiti al pronto soccorso. Un 78enne, per ustioni di primo grado (quelle meno serie) al volto e di secondo grado alle mani, nonché per aver respirato del fumo. La moglie di 73 anni, e il figlio di 48, sono anche loro rimasti intossicati, pare in modo non serio, dalle esalazioni dell’incendio. I danni provocati dal rogo non sono pochi ma la casa, che necessiterà comunque di una perizia riguardo all’abitabilità, è salva.
L’incendio è divampato prima dell’alba. Forse a provocarlo, ma è solo una delle ipotesi, è stata una stufa a pellet nel salotto, a piano terra. Ad alimentare le fiamme un tavolo, le sedie e un divano che in breve hanno scatenato l’inferno. Per loro fortuna i padroni di casa si sono accorti per tempo di quello che stava accadendo.
Attorno alle sette del mattino il fumo e i bagliori dell’incendio hanno attirato l’attenzione dei vicini. In particolare di uno, ex vigile del fuoco del comando di viale Risorgimento.
«Ero ancora a letto quando mia moglie mi ha avvertito di quello che stava succedendo – spiega – sono corso fuori con i tre estintori che tengo in casa. Ma dai miei vicini il fuoco era già enorme e le stanze piene di fumo. Allora ho usato l’acqua. Ho una canna da cinquanta metri e devo dire che con quella sono riuscito a tenere la situazione sotto controllo, quanto basta perché arrivasse l’autobotte dei vigili del fuoco».
Gli uomini di viale Risorgimento sono rimasti al lavoro quasi due ore e mezza per spegnere le fiamme e sgomberare il mobilio arso e le suppellettili danneggiate. L’abitazione è salva ma il distacco di parte dell’intonaco consigliano ora una perizia sulla tenuta del soffitto.
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