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Piano case per 65mila abitanti: soddisfatta una domanda su 5

Pubblicato sul sito degli otto comuni del distretto il report offerta abitativa 2020. L’assessore Gazzurelli: «Ancora tanti i bisogni, alloggi, affitti e gestione spese»

Luca Cremonesi
1 minuto di lettura

ALTO MANTOVANO. Il Piano Annuale dell’offerta abitativa pubblica e sociale nell’Alto Mantovano per il 2020 è stato pubblicato sul sito dei comuni del Distretto.. L'ambito a cui fa riferimento il documento, intatti, è quello del distretto di Guidizzolo che ha in Castiglione delle Stiviere il comune capofila. Oltre al comune morenico il piano di zona dell’ambito è formato da altri 8 comuni (Cavriana, Goito, Guidizzolo, Medole, Monzambano, Ponti, Solferino, Volta). Il territorio vede una popolazione complessiva di 65.163 abitanti, di cui 9.803 di nazionalità straniera (15%).

Un dato significativo per un territorio che resta comunque attrattivo e punto di riferimento per il lavoro. Nel report, dunque, si legge che «in continuità con quanto riscontrato nel Piano Annuale 2019 il territorio dell’Ambito manifesta diverse tipologie di bisogno, soprattutto legate alla disoccupazione/inoccupazione ed alla perdita della casa. Si tratta, per lo più, di nuclei familiari con minori in situazione di fragilità socio-economica alle quali si aggiunge la fragilità sociale, ovvero una fatica nella ricerca di un alloggio o nel mantenerlo per un lungo periodo, per difficoltà di lingua-tradizioni-stato sociale-etnia. Si assiste, infatti, in molti casi a continue turnazioni in abitazioni per morosità persistente o per sfratti per morosità o per mancanza di pagamento di rate del mutuo».

Come ricordato dall'assessore castiglionese Erica Gazzurelli «siamo in presenza di bisogni legati alla ricerca di una casa ma anche di situazioni di affitto, o di difficoltà sulle spese per la gestione della casa. Il documento, dunque, non va letto pensando solo alle abitazioni popolari. Ecco perché si prendono in esame varie tipologie di abitanti». L’area anziani, ad esempio, seppur portatrice di bisogni, è una categoria che già beneficia di interventi di supporto specifici (case di riposo, alloggi protetti, servizi a sostegno della domiciliarità, contributo regionale specifico e non da ultimo la possibilità della pensione di cittadinanza) e pertanto l'emergenza è minore.

Per quanto riguarda l’assegnazione delle unità abitative si riscontra un grado di soddisfacimento delle domande pari al 17,33%. Il documento, inoltre, auspica nel prossimo triennio di potenziare tutte le forme di collaborazione tra i Comuni, con una meticolosa raccolta dei dati più significativi, per costruire, si legge, «una “vision” di un sistema integrato per i servizi abitativi sul territorio, immaginando di coinvolgere privati cittadini con abitazioni sfitte, le associazioni di categorie dei proprietari, associazioni di volontariato». —

 

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