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«C’è una bomba alla materna»: falso allarme a Poggio Rusco, ma tutti a casa

Paura per una telefonata anonima arrivata poco dopo l’apertura della scuola d'infanzia parrocchiale. I genitori si precipitano a prendere i bimbi, nessun ordigno trovato dai carabinieri. Secondo l'Arma non ci vorrà molto per identificare la persona che era dall’altro capo della cornetta.

Giorgio Pinotti
1 minuto di lettura

POGGIO RUSCO. La scuola materna parrocchiale di Poggio Rusco è stata evacuata ieri mattina dopo un allarme bomba. Si è trattato di un falso allarme, ma ci sono stati attimi di paura. Non ci sono state conseguenze e non sono state trovate tracce di ordigni esplosivi. .Non è ancora chiaro se si sia trattato di un bravata di pessimo gusto o del gesto di un folle, ma tutto è iniziato con una telefonata anonima. Erano quasi le otto e mezza di martedì 21 gennaio quando il telefono della scuola ha squillato, una voce maschile ha detto che nei locali della materna c’era una bomba. L’uomo non ha detto il suo nome, ma l’allarme è stato comunque preso seriamente.

L’insegnante che aveva ricevuto la telefonata ha avvisato le forze dell’ordine e sono iniziate le operazioni di evacuazione, cercando di non spaventare i piccoli. I bambini sono stati invitati a mettersi in fila per un’esercitazione, una prova di evacuazione per terremoto o incendio. L’evacuazione dalla struttura è avvenuta in modo ordinato e senza scene di panico. Subito dopo all’interno dell’asilo sono iniziati i controlli dei carabinieri per individuare eventuali ordigni esplosivi.

Nel frattempo i genitori dei piccoli erano stati avvisati e si erano precipitati a prendere i bambini, con una certa ansia. I genitori hanno recuperato i propri figli, dopo un grande spavento. In molti sono stati rintracciati sul posto di lavoro e sono corsi a prendere i bambini per portarli a casa e rassicurarli.

I carabinieri hanno passato al setaccio gli ambienti interni dell’asilo e il giardino, alla ricerca di eventuali dispositivi. Ma le ricerche, che sono andate avanti per circa due ore, non hanno dato esito. «È stata minuziosamente controllata tutta la struttura, comprese cavità, scaffalature ed arredi nonché tutta l’area esterna – hanno dichiarato i carabinieri – questa attività di controllo ha consentito di escludere la presenza di congegni esplosivi o ulteriori insidie per i piccoli».

Sono in corso le indagini per individuare l’autore della telefonata anonima che ha scatenato la paura e la conseguente evacuazione. Secondo i carabinieri non ci vorrà molto per identificare la persona che era dall’altro capo della cornetta.

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