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Mantova, le famiglie dei disabili formano un comitato per sollecitare la Regione

Lettere al Pirellone e a Roma per sbloccare i fondi. Dopo il ritiro del decreto è bloccata l’erogazione dei contributi per l’assistenza

Sandro Mortari.
1 minuto di lettura

MANTOVA. È una mobilitazione generale quella che sta coinvolgendo le tantissime famiglie lombarde con un membro disabile grave. I tagli agli assegni di assistenza preannunciati dal decreto natalizio della giunta regionale ha suscitato indignazione e volontà di opporsi da parte di tutta l’opinione pubblica, tanto da indurre il Pirellone a ritirarlo. Al suo posto, però, non è arrivato quello che ripristina le vecchie cifre. Anzi, c’è stato l’effetto blocco sui contributi.

«La nostra paura è che si vada avanti ancora nell’incertezza e che, soprattutto, non arrivino i soldi, molto importanti per noi e i nostri familiari disabili» afferma Rita Bernardelli di Sermide Felonica, una delle oltre 200 persone che fa parte del neonato Comitato famiglie disabili lombarde. Lei e gli altri hanno sottoscritto due lettere inviate al consiglio, alla giunta, al governatore e all’assessore alle politiche sociali della Regione, oltre che alla presidenza del consiglio dei ministri e al ministro per le politiche sociali. Lettere che sono diventate il manifesto con le rivendicazioni delle famiglie e che continuano a raccogliere adesioni.

«Alla Regione - spiega Bernardelli- abbiamo inviato le nostre richieste, motivandole. Tagliare l’assegno a supporto del caregiver, di solito mamma e papà che rinunciano ad avere un propria vita, da 600 a 400 euro al mese, dopo che nel 2018 era di mille euro, è assurdo. Come facciamo con quella cifra a garantire l’assistenza ai nostri cari? Ora il decreto è sospeso e aspettiamo quello nuovo che ripristini i mille euro, modifichi i criteri di accesso senza vincoli di frequenza scolastica e di assunzione di personale specializzato per l’assistenza». Solo un problema di tempo? Di aspettare che la politica decida quale strada prendere? Purtroppo no.

In questa situazione si sta vivendo un paradosso che spinge le famiglie a tenere dritte le antenne: «Per ora non avremo tagli - dice Bernardelli - ma nemmeno soldi. Non stiamo, infatti, ricevendo nulla da dicembre, quando ci è stato erogato l’assegno di novembre. Tutto è bloccato. La nostra paura è che si vada avanti nell’incertezza ancora per tanto tempo, almeno sessanta giorni, e che non arrivino i soldi, una necessità per i nuclei familiari nelle nostre condizioni».

Nell’attesa tra le famiglie sorgono dubbi e domande, come quella che esterna Bernardelli a nome di tutti: «A livello nazionale - dice - alla Lombardia sono stati destinati più fondi per i disabili, circa 90 milioni sia per il 2020 che per il 2021, a fronte dei circa 70 dell’anno scorso. E allora, perché la Regione li ha tagliati? Questo stona. Per ora, come comitato, ci stiamo muovendo alla giornata, ma siamo attenti a quello che succede intorno a noi, decisi a non mollare per difendere i nostri diritti». 
 

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