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Redditi dei consiglieri a Mantova: Cappellari in testa, in 4 sotto i 4mila euro

Per la consigliera regionale della Lega 96mila euro lordi. E Annaloro non presenta la documentazione: un disguido

Sandro Mortari
2 minuti di lettura



MANTOVA. Diventano pubblici anche i redditi 2018 dei consiglieri comunale e si scopre che non tutti gli inquilini dell’assemblea di via Roma hanno ottemperato alla disposizione di legge. Manca, infatti, il 730 del capogruppo dei Cinque Stelle, Michele Annaloro. Il termine per la presentazione della documentazione in Comune scadeva il 7 gennaio. Visti i ritardatati, (quattro consiglieri di opposizione e due di maggioranza) è stato deciso per una tacita proroga fino a ieri. Solo Annaloro non ha reso noti reddito e proprietà: «È stato solo un disguido - si giustifica - un ritardo causato dal mio commercialista. Comunque, il mio reddito e le mie proprietà sono rimaste quelle del 2017, come si può controllare dal sito del Comune». Il regolamento comunale sulla situazione patrimoniale dei consiglieri parla di una multa da 500 a 10mila euro per chi non rende pubblici i propri redditi; non esiste, però, alcun automatismo sulla sua applicazione. A decidere sarà il segretario generale.

Dalle dichiarazioni dei redditi 2018 si scopre che il Paperone è un consigliere che si è poi dimesso: si tratta di Alessandra Cappellari della Lega, avvocato di professione, dimessasi il 2 maggio 2019 dopo la sua elezione, nel febbraio 2018, a consigliere regionale: il suo 730 era di 96.059 euro. Via l’esponente leghista, il titolo di consigliere più ricco è tornato al dem Luigi Rosignoli, in testa anche nel 2017. Per lui ci sono 76.492 euro lordi.

Al secondo posto c’è Alberto Grandi di Comunità e territori, professore universitario a Parma. Per lui un reddito lordo di 58.691 euro. Seguono Roberto Irpo del gruppo misto, bancario, con 57.941 euro e Giuliano Longfils di Forza Italia, insegnante in pensione con 57.418 euro. Massimo Allegretti (Pd), presidente del consiglio, caposquadra a Poste italiane, ha denunciato un reddito di 35.059 euro, quando ancora svolgeva l’incarico a tempo pieno; nel 2019 è rientrato al lavoro e, quindi, la sua indennità si è dimezzata.

I consiglieri devono rendere noti anche le loro proprietà immobiliari e mobiliari. Sul fronte delle prime, da segnalare il 730 del capogruppo del Pd Giovanni Pasetti, scrittore di professione. Per lui c’è un reddito lordo di 5.364 euro, di cui 2.186,20 euro derivanti dalla carica consiliare, e appartamenti, tra cui uno a Parigi e uno a Roma. Come l’anno s corso. Luca de Marchi di Fratelli d’Italia e security manager, con un reddito di 15.213 euro denuncia anche la proprietà di quattro appartamenti a Mantova e di due a Desenzano. Longfils è proprietario di una casa e comproprietario di un ristorante e di un’altra abitazione sempre in città.



Il reddito più basso è quello di Rachele Bertelli (Pd) 1.596 euro derivanti dal gettone di consigliere (nessuna proprietà e nessuna auto). Seguono Paola Radaelli (Lista Palazzi 2020) con 2.856 euro (di cui 2.652,30 euro come gettone di presenza) e un’auto e Francesco Rossi (Pd), avvocato, con 2.233 euro (di cui 1906,20 come gettone) e un ciclomotore. Infine Massimo Zera, leghista, legale rappresentante della carrozzeria Bizeta: per lui un reddito di 3.032 euro (di cui 2.652,30 dal gettone), tre scooter (di cui uno rottamato), una vespa d’epoca e una Fiat 500 storica.

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