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Oratorio finalmente rinnovato a Castel Goffredo: tanti alla cerimonia inaugurale

Taglio del nastro dopo la messa. Don Bergamaschi ringrazia le ditte e i volontari. Un poster e una targa per ricordare chi ha contribuito a rendere possibile l’opera

Luca Cremonesi
1 minuto di lettura

CASTEL GOFFREDO. Festa domenica mattina, nel centro dell'Alto Mantovano, per la fine dei lavori e l’inaugurazione dell’oratorio che, dopo alcuni anni, è stato finalmente rinnovato. I lavori, iniziati e proseguiti a varie riprese dal 2014, sono stati diretti da Filippo Angelillo e Miriam Boscato, entrambi ingegneri, marito e moglie di Castel Goffredo, titolari dello studio tecnico Boscato.

Il taglio del nastro, affidato ad alcuni bambini, è avvenuto dopo la messa: l’appuntamento per tutti, terminata la funzione, era nelle sale del piano terra. Il parroco don Giuseppe Bergamaschi ha ricordato l’impegno e il buon lavoro svolto dalle molte ditte e dai volontari che hanno operato in quei locali.

Dopo la benedizione sono stati scoperti un poster e una targa, al pian terreno, per ricordare chi ha contribuito a dar vita alla struttura: monsignor Giuseppe Bergamini che donò la sua casa, ubicata dove adesso abitano le suore, per fare l’oratorio con le Ancelle della Carità; don Adriano Zanca che nel 1972 lo rifece, e Serafini Danesi Tia che, con il suo lascito alla parrocchia, ha contributo al suo restauro.

Accanto è stato scoperto il grande poster a memoria di chi ha amato e servito l’oratorio in tutti questi anni: Cesare Castrini, Pietro Zaltieri, Beatrice Trivini Bellini e le suore oggi scomparse Franceschina, Rosalinda e Francesca.

«Tutto ciò per sottolineare che se oggi abbiamo la possibilità di ammirare e godere del nostro oratorio è perché molti, in molti anni, hanno dato amore, vita, soldi, idee, tempo, salute – ha ricordato don Giuseppe – Una storia che continua oggi con altri numerosi volontari, suore, sacerdoti, catechisti, educatori, che mettono al centro della nostra comunità l’importanza dell’educazione dei ragazzi e dei giovani, difficile, ma entusiasmante e alla fine molto gratificante» .

Dopo il taglio, dunque, tutti al primo piano e nella mansarda per vedere le stanze, tutte attrezzate con tavoli e sedie, oltre ad alcune nuove tecnologie per gestire al meglio le attività con i ragazzi e le ragazze. In mansarda, infine, è stata scoperta una targa dove si ricorda che nel 1972 don Giuseppe Novellini vi ospitò il gioco del ping – pong, il tennis tavolo, sport che a Castel Goffredo vanta una tradizione di successi nazionali e internazionali.

I lavori sono terminati nel corso del 2019 grazie anche ad un finanziamento Frisl della Regione, soldi da restituire in 20 anni a interessi zero, e che sono serviti per sistemare le aule al primo piano e renderle così agibili per il catechismo, gli incontri e le varie attività ad essi collegate, senza dover urlare per farsi sentire. 
 

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