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Mantova, il Centrosinistra ricandida quasi tutti i consiglieri uscenti

Il Centrodestra punta al rinnovamento. FI: indecisi Gorgati, Baschieri e Longfils. Zera saluta la Lega e guarda a Tafla. FdI, la Bulbarelli non tornerà più sui banchi

Sandro Mortari
3 minuti di lettura



MANTOVA. Squadra che vince non si cambia. Il motto calcistico ben si attaglia ai consiglieri comunali dell’attuale maggioranza di centrosinistra in Comune a Mantova, in vista delle prossime elezioni amministrative. Pd, Lista Palazzi 2020, Sinistra italiana, Comunità e territori e socialisti non devono andare lontano per cercare i candidati da mettere in campo, li hanno già quasi tutti in casa. Discorso diverso, invece, per il centrodestra dove si prevedono significativi cambi per dare un segnale di rinnovamento che possa motivare i vecchi elettori e trovarne di nuovi.

Tante conferme. La maggior parte degli attuali consiglieri di maggioranza sarà ricandidata. Forti, infatti, dei risultati ottenuti nell’amministrazione della città, i partiti andranno sull’usato sicuro. Nel Pd, degli attuali consiglieri, solo in 4 non saranno presenti nella futura lista: «Hanno rinunciato Rachele Bertelli per motivi di lavoro – annuncia il capogruppo Giovanni Pasetti –, Paola Cortese, Francesca Andreatta e Enrico Grazioli». Va spiegato che l’Andreatta ha aderito a Italia Viva e che, quindi, potrebbe correre nella futura lista dei renziani, mentre il socialista Grazioli sarà uno dei candidati della lista Mantua formata da Psi e Comunità e territori, dove ci sarà anche l’attuale capogruppo Alberto Grandi.

Nel Pd riconfermati, dunque, Rosignoli (indipendente), Bottardi, Rossi, Benasi, Vezzani, Campisi, lo stesso Pasetti, oltre al presidente del consiglio Allegretti, a cui l’assemblea cittadina del partito ha concesso la deroga per il terzo mandato. In lista anche tutti gli assessori dem: Murari, Buvoli, Martinelli, Pavesi e Sortino (indipendente).

I civici. Si va verso una conferma in blocco anche in casa della lista gialla. L’unico dubbio è legato a Della Casa che, per motivi di lavoro, si è preso del tempo per sciogliere la riserva. Si ricandideranno, invece, il capogruppo Provenzano, la vicepresidente del consiglio Portioli, Radaelli e Squassabia e gli assessori Rebecchi, Caprini e Nepote. Conferme anche per Sinistra italiana che si presenterà al voto assieme ai verdi. In lista, dunque, gli attuali consiglieri Cantarelli e Bassoli e l’assessore Nobis, a cui si aggiungeranno, tra gli altri, il coordinatore provinciale Banzi, Bonini (Aqa), Salemi (Aspef) e Bondioli Bettinelli.

Le opposizioni. Più complicata la situazione nel centrodestra, dove sono attesi molti cambiamenti nelle liste. In Forza Italia nessuno dei tre consiglieri uscenti si sbilancia, dando la sensazione che tutto sia ancora in bilico. Per il capogruppo Baschieri «valuteremo insieme al commissario», mentre Gorgati dice di «non aver ancora deciso se mi ricandido o meno»; da tempo ci sono voci di una sua trasmigrazione nella Lega, che lui smentisce: «I fatti ora dicono nulla di questo». C’è, poi, Longfils che molti vedono già con un piede fuori Forza Italia: «Mi ricandiderò di certo, ma non dico dove» afferma lasciando calare un alone di mistero sul suo futuro politico legato sempre più alla protesta contro l’inceneritore Pro-Gest.

Per il commissario Sodano «i papabili sono i consiglieri comunali uscenti, chi ha incarichi di partito e i militanti. Garantiremo esperienza, militanza e rinnovamento». Con un sogno, «quello di fare una lista con 16 donne e 16 uomini», e promette: «Entro febbraio la lista sarà pronta. Io dentro? Decideremo insieme».

Se ne vanno. Sul fronte di Fratelli d’Italia, Paola Bulbarelli, sconfitta cinque anni fa al ballottaggio da Palazzi, toglie il disturbo: «Non mi ricandiderò – annuncia –. Fare il consigliere comunale è una bella avventura, ma abitando a Milano per me è molto difficile. Ho voluto esserci in questo mandato come prova di coerenza verso chi mi aveva votato». Catia Badalucco, invece, afferma di starci ancora pensando» e avverte che «sull’argomento candidature il partito non ha ancora fatto alcuna riunione». Ci sarà, invece, Luca de Marchi. Lascerà il consiglio dopo 24 anni ininterrotti anche Roberto Irpo, oggi al gruppo misto dopo essere stato eletto nella lista civica della Bulbarelli, poi sciolta.

L’inceneritore. In casa Lega l’unico ad essere sicuro della ricandidatura è Eugenio Anceschi: «Ho dato la mia disponibilità alla segreteria – dice –. Sono pronto ad iniziare la campagna elettorale e ad impegnarmi a mille». Il capogruppo Massimo Zera, invece, si prepara al passo d’addio alla Lega: «Non posso appoggiare Rossi – spiega – in quanto sia lui che la Lega sono favorevoli all’inceneritore della Pro-Gest.

Di conseguenza, non posso tradire quei cittadini che hanno lottato contro l’inceneritore e aderito ai ricorsi. Sono onesto e coerente con le mie idee. Sto guardando con molto interesse al progetto di Tafla e sto valutando l’adesione». E precisa: «Non ce l’ho con la Lega, non sono un traditore ma solo coerente. Metto davanti a tutto gli interessi dei cittadini, poi quelli dipartito e, infine, quelli personali».

Ambientalisti di sinistra.Tra i Cinque Stelle Tommaso Tonelli, vice presidente del consiglio, è ancora incerto sul suo futuro: «Non so ancora quello che farò. Auspico, però, che le opposizioni si aggreghino. Se mi ricandiderò, lo farò contro il centrosinistra». M5S, infatti, è in trattativa con Mantova in Comune, la lista formata da Rifondazione eQual, potere al Popolo, per un’alleanza che veda tutti convergere sul candidato sindaco Gloria Costani. Difficile, però, che questo avvenga. Quanto al capogruppo Michele Annaloro, lui è il candidato sindaco ufficiale del movimento ed è pronto a rispettare il ruolo avuto.

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