Dalla violenza sessuale all’estorsione: a processo un 56enne
La testimonianza della ex: «Era senza un lavoro e spesso veniva a chiedermi soldi che non riuscivo a dargli. Mi ha picchiata, minacciata e violentata»
Giancarlo Oliani
BORGO MANTOVANO. È entrato nel vivo il processo che vede sul banco degli imputati un 56enne di Borgo Mantovano, accusato di maltrattamenti, minaccia, percosse e violenza sessuale nei confronti della convivente. L’uomo, di cui non forniamo le generalità a tutela del figlio minore e della vittima, deve rispondere anche di estorsione nei confronti della sorella. Dal momento dell’arresto, avvenuto nel settembre scorso, si trova ancora in carcere.
Il 10 febbraio è comparso in aula con il suo avvocato Stefano Orlandi. La prima testimone a essere sentita è stata la convivente che ha confermato tutte le accuse nei confronti di quello che ora è il suo ex. «La convivenza - ha detto la vittima ai giudici - ha avuto alti e bassi, ma la situazione è peggiorata negli ultimi mesi. Senza un lavoro, spesso veniva a chiedermi i soldi che non riuscivo a dargli. Abbiamo il reddito di cittadinanza, 500 euro al mese, che vengono ripartiti per le varie necessità. Lui con la tessera era andato in un supermercato e si era fatto consegnare 100 euro in contanti. Il suo problema è l’abuso di alcol e negli ultimi mesi si ubriacava spesso. Aveva una bancomat con la madre, ma quando è stata ricoverata in ospedale, le sorelle gliel’hanno tolto. I soldi servivano per la badante quando fosse tornata a casa. Mi ha picchiata, minacciata e violentata».
«Rivoleva il bancomat della mamma - ha raccontato la sorella - e una sera mi ha preso per il collo, minacciando di uccidermi se non glielo avessi dato».
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