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Intossicata un’intera famiglia, sotto accusa la canna fumaria

Malori per marito, moglie e figlia: ricoverati in camera iperbarica a Villafranca. Hanno respirato monossido di carbonio. Impianto termico sotto sequestro

Roberto Bo
1 minuto di lettura

MANTOVA. Si erano appena seduti a tavola quando uno dopo l’altro hanno accusato tutti gli stessi sintomi. Prima capogiri e poi nausea. E hanno capito subito che nell’aria c’era qualcosa di nocivo. Immediato l’allarme al 118 e l’arrivo in via Tellera dei mezzi di soccorso sanitari.

Tutti intossicati: marito, moglie e figlia e tutti subito inviati alla camera iperbarica di Villafranca. Sotto accusa l’impianto di riscaldamento, probabilmente la canna fumaria della caldaia.

È successo ieri intorno alle 12.30 in una palazzina di via Tellera. In ospedale sono finiti Rinaldo Tovagliari, 70 anni, ex idraulico, la moglie Monica Cestaro, 60 anni, e la figlia Elena di 34 anni.

Al momento del trasferimento dal pronto soccorso del Carlo Poma erano tutti coscienti e vigili, ma avevano tutti respirato una discreta quantità di monossido di carbonio.

Sul posto subito anche i vigili del fuoco (allertati dal personale del 118 che aveva già rilevato un’alta concentrazione di gas nell’abitazione), i carabinieri del nucleo radiomobile di Mantova e i tecnici delle Tea, che per sicurezza hanno subito provveduto a chiudere l’impianto dell’appartamento della famiglia e altri due della stessa scala.

«Li avevo appena sentiti – racconta il figlio della coppia, Rinaldo Jr – e mi avevano invitato a mangiare con loro. Ho detto che avevo da fare ma poco dopo mi hanno richiamato per dirmi che si sentivano male. Stavano pranzando quanto hanno avuto tutti gli stessi sintomi. Prima mia madre, poi subito dopo mia sorella. Giramenti di testa e vomito. Ho fatto appena in tempo a vederli partire dal pronto soccorso per l’istituto iperbarico di Verona. Li ho sentiti al telefono, sono tranquillo». 


 

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