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Petizione e raccolta di firme: «Ridateci il consultorio»

Lettera firmata da un gruppo di donne chiede ad Ats e sindaco di riportare nel popoloso comune il servizio gratuito rivolto ai cittadini

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PORTO MANTOVANO. «Riportate il consultorio a Porto Mantovano». A chiederlo a gran voce, con tanto di petizione e raccolta di firme, è un gruppo di donne di Porto Mantovano. . «Siamo un gruppo di donne che fruisce del servizio consultorio. Non comprendiamo, dopo anni di presenza del servizio nel nostro Comune - scrivono nella lettera inviata ad Ats Valpadana, sindaco di Porto oltre che alla stampa - perché sia stato decentrato a Roverbella».

Il consultorio - che mette a disposizione gratuitamente assistente sociale, psicologo, pediatra, ginecologo e ostetrica - è stato spostato a Roverbella poco meno di una decina di anni fa, dall’Ats Valpadana, allora Asl, nell’ottica di una razionalizzazione dei distretti.

Ma le donne di Porto vorrebbero che tornasse al loro paese. «Il Comune di Porto Mantovano è il terzo della provincia per densità abitativa, 17mila abitanti, quindi - sostengono - la maggior parte degli utenti è proprio di Porto. Che senso ha aver spostato la sede in un comune più piccolo - chiedono - Dobbiamo tutti quanti spostarci là. Non tutti hanno un’auto, occorre prendere un mezzo pubblico, perdere un’intera mattinata».

La proposta delle firmatarie è che Ats Valpadana trovi un accordo con l’amministrazione comunale per una nuova sede a Porto. «Non crediamo che il Comune non riesca a trovare un immobile in grado di ospitare il consultorio. Se il servizio fosse qui nel nostro territorio, le donne farebbero più facilmente i controlli e questo favorirebbe la prevenzione verso certe malattie».

«Il decentramento del consultorio ha avuto luogo prima ancora della mia elezione a sindaco - spiega Massimo Salvarani - La sede noi l’avevamo, era sopra la farmacia, quindi il problema non era quello. L’ex Asl però l’ha spostato, per necessità di razionalizzazione, in un comune che sia al centro di tutto l’hinterland nord. Purtroppo non possiamo fare niente, perché non dipende proprio da noi».

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