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Dal Comune l’ok finale all’ampliamento Alcor, il cantiere entro l’anno

Via libera dopo due anni dopo un lungo iter burocratico. In passato lamentele per gli odori ma ora ci sono i filtri

Riccardo Negri
1 minuto di lettura

VIADANA. Il Comune ha rilasciato alla ditta Alcor il permesso di costruire un nuovo opificio industriale in via Ottoponti Bragagnina. Il via libera arriva dopo un lungo iter: la domanda era stata presentata più di due anni fa. Da allora sono arrivati gli ok di commissione edilizia e conferenza dei servizi. 

L’azienda è specializzata nella lavorazione dei sottoprodotti della macellazione, budella per insaccati in particolare. Nata nel 1981 lungo il canale Ceriana, occupa una ventina si persone e si estende su quasi 12mila metri quadri. Il progetto approvato punta ad avviare un investimento da oltre due milioni per il rinnovo completo del preesistente impianto, vecchio ormai di alcuni decenni. Principali obiettivi: il miglioramento del layout (ovvero della distribuzione interna degli spazi aziendali), l’adeguamento e riqualificazione dello stabilimento alimentare, l’ampliamento dei magazzini di stoccaggio.

L’associazione “Noi, Ambiente, Salute” aveva a suo tempo presentato al Comune una serie di osservazioni, contestando l’ampliamento in una zona agricola, servita unicamente da strade strette. Secondo gli ambientalisti, sarebbe stato più opportuno delocalizzare, avvicinando l’azienda ai clienti, cioè ai macelli, già insediati in area industriale. A luglio il consiglio comunale aveva peraltro dato via libera alla variazione urbanistica.

«Un’azienda che investe e cresce – aveva detto l’assessore ai Lavori pubblici, Franco Rossi – è una buona notizia. Non è poi un semplice ampliamento, ma un ammodernamento degli impianti, a garanzia di un minore impatto ambientale».

Nel corso degli anni c’erano state lamentele per i cattivi odori, «ma con buoni filtri – aveva notato Rossi – il problema è stato risolto».

Da parte sua la Provincia, raccolti gli ok di Ats e Arpa, aveva escluso la Valutazione d’impatto ambientale. Per il rilascio del permesso di costruire, l’azienda dovrà corrispondere al Comune 44.500 euro a titolo di oneri di urbanizzazione e 10mila per contributo smaltimento rifiuti, e cedere inoltre un’area (pari al 10% della superficie fondiaria interessata dal progetto) da adibire a servizi pubblici. Il via libera stabilisce che gli interventi di mitigazione siano completati prima della messa in esercizio, e che la nuova barriera verde venga curata per almeno cinque anni, così da garantire l’attecchimento delle piante.

Il Comune si raccomanda che nell’impianto di trattamento aria per l’abbattimento odori i filtri a carboni attivi vengano rinnovati, garantendo sempre piena efficienza. I lavori dovranno iniziare entro un anno, e protrarsi al massimo per tre.
 

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