Il riciclo infinito della plastica, Versalis lancia l’impianto pilota
Il progetto si chiamerà Hoop e trasformerà i rifiuti in materia prima. Soddisfatti i sindacati: «Nuove prospettive di sviluppo per l’unità produttiva»
Sandro Mortari
MANTOVA. Mantova ospiterà il primo impianto di Versalis per riciclare chimicamente e, quindi, all’infinito, i rifiuti in plastica. Si tratta del progetto Hoop, il cerchio, simbolo per eccellenze di circolarità. Versalis, società chimica di Eni, ha firmato un accordo di sviluppo con la società italiana di ingegneria Servizi di ricerche e sviluppo, proprietaria di una tecnologia di pirolisi che verrà sviluppata ulteriormente per trasformare rifiuti in plastica mista, non riciclabili meccanicamente, in materia prima per produrre nuovi polimeri vergini. Versalis realizzerà un primo impianto da 6mila tonnellate all’anno nello stabilimento di via Taliercio, con l’obiettivo di un progressivo passaggio di scala iniziando dai propri siti produttivi nazionali. «Con questa iniziativa Versalis conferma la sua strategia per sviluppare un riciclo chimico complementare a quello meccanico, attività in cui è già impegnata in prima linea, nella prospettiva di dare nuova vita ai rifiuti in plastica» dice l'ad Daniele Ferrari, aggiungendo che il progetto Hoop «ambisce a creare un processo virtuoso di riciclo della plastica teoricamente infinito, producendo nuovi polimeri vergini idonei a ogni applicazione e con caratteristiche identiche a quelli che provengono da fonti fossili».
I sindacati plaudono all’iniziativa che schiude prospettive di sviluppo per il sito mantovano. «Il progetto - dice Giovanni Pelizzoni della Uiltec - va nella direzione dell’economia circolare che ci interessa di più . È un buon segnale per il petrolchimico; si parte da un impianto da 6mila tonnellate, molto modesto, e se va bene si realizzeranno impianti su scala industriale. Avendo qui a Mantova il Centro ricerche e impianti che producono materie plastiche, ci sono tutte le condizioni perché la cosa si sviluppi proficuamente. Quanto alle ricadute occupazionali, è prematuro parlarne perché prima abbiamo bisogno di un confronto con l’azienda».
Soddisfatto anche Luca Imbornone, segretario territoriale di Femca-Cisl con delega al comparto chimico: «È un indirizzo positivo che dà prospettive allo stabilimento nel contesto Eni, e che va in continuità con il riassetto di Versalis e con il recupero dei terreni ex Syndial. È quello che ci aspettavamo, anche se ancora non ne conosciamo la tempistica. L’impatto sull’occupazione sarà positivo, quantomeno sugli addetti alla costruzione. Ricordando che nel 2019 Versalis ha assunto 43 persone». Per Michele Orezzi, segretario generale Filctem Cgil, è «un buon progetto, pensato dalle nostre eccellenze mantovane, che conferma una volta di più la centralità e l’ importanza del nostro Centro ricerca. La complementarità del riciclo chimico, rispetto a quello meccanico, seppur con dei problemi energetici su cui riflettere, si muove senz’altro nella giusta direzione. Dal comunicato della società pare destinato, su scala industriale, ad altro sito del gruppo: speriamo comunque che sia il preludio di nuovi investimenti industriali, e non solo di impianti pilota, anche su Mantova».
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